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Manconi: il CIE di Gradisca va chiuso

Il presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato, Luigi Manconi, ha presentato una interpellanza urgente al ministro dell'Interno

“Il presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato, Luigi Manconi, ha presentato una interpellanza urgente al ministro dell’Interno per avere notizie su quanto sta avvenendo nel centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d’Isonzo (Gorizia).

Negli ultimi giorni nuovi disordini si sono verificati al Cie, dove sono attualmente 66 gli stranieri presenti, tutti concentrati nella c.d. “zona rossa”, essendo il resto della struttura non agibile da mesi per lavori di ristrutturazione. La notte tra il 30 e il 31 ottobre scorso alcune persone trattenute sono salite sul tetto dell’edificio mentre altre hanno bruciato materassi e danneggiato le stanze per protestare contro le condizioni di vita all’interno della struttura. Cinque delle otto stanze erano state dichiarate inagibili giovedì. Ieri notte, ancora proteste e danneggiamenti che hanno portato alla chiusura delle stanze rimaste.

“Quanto è successo nelle ultime ore – ha dichiarato il senatore Luigi Manconi- dimostra come il CIE di Gradisca sia la manifestazione più drammatica della inefficacia di questi posti: condizioni di vita disumane e tensione altissima che si contiene con difficoltà. Quindi va chiuso al più presto. Io stesso, con una delegazione della Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, il 10 settembre scorso mi sono recato in visita al centro, riscontrando numerose criticità nelle condizioni di vita delle persone lì trattenute”.

“Alla luce di questo ennesimo episodio – ha concluso Manconi – torno a chiedere al Ministro dell’interno Angelino Alfano di affrontare con urgenza e alla radice la questione dei Centri di identificazione ed espulsione e di riconsiderare l’intero sistema di gestione dell’immigrazione nel nostro Paese”.