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Maroni – Espulsioni e carcere? …Forse

Il Ministro a Matrix sembra cauto. Emerge tutta la difficoltà nell'applicare le misure proposte

In poche occasioni abbiamo dedicato ampi spazi alle dichiarazioni di esponenti politici su questo o quel paventato provvedimento.
Vogliamo farlo però commentando le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Maroni durante il suo intervento a Matrix (Canale 5), che ben si prestano a farci comprendere meglio l’intensità e la mole delle contraddizioni che la serie di provvedimenti approvati con il “pacchetto sicurezza” dovrà affrontare.

E’ un Ministro Maroni deciso quello che nella serata di venerdì si è confrontato con l’esponente del governo ombra Minniti.
Deciso certamente nei modi, ma molto cauto nel presentare le applicazioni di quello che è stato annunciato come un giro di vite senza precedenti in tema di immigrazione.

Arresto e carcere per tutti gli irregolari? No di certo si preoccupa di affermare il Ministro, che però sul tema non è ancora riuscito a fare chiarezza.

Si è parlato molto delle badanti, enunciando dispositivi di uscita dall’irregolarità, e successivamente si è trovato spazio (nelle dichiarazioni del Ministro del lavoro Sacconi) anche per tutte quelle situazioni di soggetti, impiegati irregolarmente, che se non sanate potrebbero produrre effetti ingovernabili.
Non si chiamerà sanatoria, per non dare l’impressione di cedere sul terreno della legalità, ma nei fatti l’unica strada percorribile per mettere in campo queste ipotesi è quella della regolarizzazione, o di un decreto flussi senza tetto, che consapevolmente dovrà riservare spazio a chi già si trovi nel nostro paese in posizione irregolare.

Una fermezza a dir poco precaria quella espressa invece sui possibili effetti dell’introduzione del reato di immigrazione illegale.
“Il reato non potrà avere effetti retroattivi” ha detto il Ministro, ma in che modo, se non con una sanatoria, si potrà distinguere tra chi ha fatto ingresso non autorizzato prima dell’entrata in vigore del provvedimento e chi invece successivamente allo stesso?

L’impressione è che, seppure il governo abbia cercato di introdurre tutte quelle misure utili a far apparire il suo intervento come un pugno di ferro irremovibile, molte delle norme, che non a caso sono state inserite in provvedimenti che rinviano a date successive (il reato di ingresso illegale si trova nel disegno di legge) siano destinate a fare i conti con opportunità politiche tutte da verificare, legate anche alla reale utilità di provvedimenti tanto restrittivi da non essere compatibili con un “mercato dei flussi” che sempre è stato linfa vitale per l’economia di questo paese.

Speciale “pacchetto sicurezza” – Le nuove norme tra applicabilità ed efficacia