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Materiali video convegno “Le migrazioni oggi. Soggetti e scenari”

Relazioni di Adone Brandalise, Renzo Guolo, Stefano Allievi, Gianpiero Dalla Zuanna, Annalisa Frisina, Giuseppe Mosconi, Umberto Curi e Stefano Ferro (Padova Accoglie)

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Renzo Guolo (Prorettore) porta i saluti del Magnifico Rettore e sottolinea l’importanza per l’Ateneo di occuparsi di questi temi per contribuire all’elaborazione di saperi sociali, sempre su base scientifica, che consentano di leggere la realtà contemporanea.
Un convegno scientifico per comprendere una realtà così complessa come quella dei processi migratori.

Adone Brandalise

“Il fenomeno dell’immigrazione è forse quello da cui ha probabilmente più attinto la dimensione mediatica e di quelli che figurano di più nel repertorio delle risorse del confronto tipico delle retoriche politiche.
Con una battuta vecchia ma sempre attuale potremo dire che uno dei massimi impieghi degli immigrati è stato essenzialmente quello della loro immagine come elemento di un confronto retorico tra politici. Come parte, spesso, di un ping pong non particolarmente proficuo dal punto di vista di una conoscenza dei dati effettivi del fenomeno.
All’origine del nostro convegno sta il desiderio di fare un punto su quanto un lavoro non estemporaneo, radicato da anni in Università, può contribuire a ricostituire una fisionomia di quanto si intreccia in questo fenomeno, lontano dalle riduzioni correnti.
Il nostro intento è essenzialmente di carattere scientifico. Per una materia di questo tipo la ricaduta disciplinarmente anche responsabile di questi fenomeni sull’ordine delle agende della politica e della sfera pubblica in generale può avere, ed è auspicabile che abbia, una sua rilevanza”.

Stefano Ferro (Padova accoglie)

“Abbiamo negli occhi le immagini delle decine di migliaia di persone che cercano di scavalcare i confini dell’Europa, mettendo ulteriormente in discussione gli equilibri già precari di una istituzione che rischia di essere minata mortalmente nelle sue fondamenta.
Siamo testimoni da un anno e mezzo di un processo migratorio senza precedenti a livello europeo ma molto meno a livello nazionale, visto che la presenza di richiedenti asilo ad oggi, da noi, è inferiore a quella dell’anno scorso.
Eppure, la percezione che si ha a partire dai media e dalle reazioni di chi per un motivo o per l’altro entra in contatto con questo fenomeno, è esattamente il contrario”. (continua a leggere)

Gianpiero Dalla Zuanna

“Iniziamo con tre parole che definiscono il processo migratorio. Sono bisogno, selezione e assimilazione. Cercherò di spiegare perché è importante considerarle tutte e tre assieme per poter ragionare di immigrazione. In secondo luogo parlerò delle migrazioni verso l’Italia: “il modello che non c’è”. L’ultimo argomento che tratterò è lo scandalo dei richiedenti asilo. Scandalo inteso proprio come il significato che ha, pietra d’inciampo, cioè qualcosa che ci ha costretto a ragionare in modo diverso.”
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Renzo Guolo

“Parlerò di alcuni scenari e in particolare dei conflitti che hanno determinato l’ultima grande ondata e pressione migratoria. E’ ovvio che i flussi che arrivano, soprattutto in Italia, hanno origine diversa. Il problema italiano è legato prevalentemente a migrazioni che arrivano dall’Africa subsahariana, laddove non ci sono espliciti o palesi conflitti tali da determinare migrazioni di massa. Possono esserci situazioni particolari come, ad esempio, il caso nigeriano dove c’è Boko Haram che sta controllando una fetta di territorio, ma non sono questi grandi numeri. Dall’Africa subsahariana si migra essenzialmente per motivi economici. Questo è un problema rilevante perché soprattutto il decisore politico, nel momento in cui dice “accoglienza di rifugiati e profughi” ma non di “migranti economici” a livello europeo, lascia scoperto questo tema che in realtà è essenziale perché costringerà a dire sì e no molto pesanti e molto delicato dal punto di vista della gestione”.

Stefano Allievi

“Intanto vorrei dire che sono molto contento di essere in questa aula, in questa situazione. Dentro questa università c’è uno straordinario patrimonio di conoscenze e di competenze. Fuori dai muri di questa università c’è uno straordinario patrimonio di conoscenze e di competenze che se non si uniscono mai può essere per due motivi: per una scelta politica o di altro genere, o per insipienza. In entrambi i casi è grave. Credo che probabilmente scontenterò qualcuno dicendo che i problemi che alle migrazioni sono collegati non sono essenzialmente economici, non è un problema di soldi, non sono essenzialmente sociali, sono essenzialmente culturali.
Come stiamo leggendo quei fenomeni? Provo ad abbozzare una specie di rovesciamento del modo mainstream di vedere le cose basato su tre parole: mobilità, pluralità e meticciato, incontro”.

Umberto Curi

“Il progetto che è alla base dell’assise di questa mattina è quello di mettere in campo una pluralità di competenze disciplinari diverse, con l’auspicio, con l’intento di poter valorizzare appieno questa pluralità per affrontare una questione così complessa, così delicata qual’è quella dei flussi migratori. In questo contesto io sono presente qui come filosofo e quindi, nei limiti del possibile cercherò di indicare in che modo anche la filosofia abbia contributi da proporre per quanto riguarda il tema dei flussi migratori. Partirei da alcune considerazioni che troviamo nelle pagine di uno degli autori più importanti del pensiero filosofico contemporaneo, alludo a Jacques Derrida, che ha dedicato in maniera particolare negli ultimi anni della sua vita, alcuni saggi straordinari al tema dell’ospitalità dell’altro e dello straniero”.

Annalisa Frisina

“Proverò a ragionare su soggetti e scenari parlando dei figli dell’immigrazione e ragionando sullo scenario delle diseguaglianze crescenti a livello globale, europeo ed italiano. Per collocarmi anche rispetto alla chiave interpretativa delle migrazioni internazionali cito soltanto uno degli autori che penso possa essere utile a questa riflessione, Salvatore Palidda dell’Università di Genova, che ha scritto questo libro “Mobilità umane” innanzittutto per mostrare che la storia dell’umanità è una storia di migrazioni, quindi per uscire una volta per tutte da questo delirio emergenziale e poi anche per riflettere sull’insopprimbile atto politico del migrare come un’aspirazione all’emancipazione sociale.
Questa aspirazione non si ferma con chi migra, i figli di queste migrazioni aspirano doppiamente a questa emancipazione.
Ci troviamo in un contesto, nell’Europa dell’austerità, con un modello neoliberista che ha delle conseguenze per tutti i giovani ma ha delle conseguenze ancora maggiore per i figli delle migrazioni”.

Giuseppe Mosconi

“Non è facile, rispetto ad un intreccio di elementi e di variabili che i contributi finora ascoltati hanno fatto emergere con grande efficacia, posizionarsi in un orientamento sensato che al tempo stesso recepisca la complessità e la drammaticità delle questioni coinvolte e riesca a dischiudere delle prospettive. Non pretendo di riuscire ad assolvere appieno questo compito in così poco tempo e dopo tanti e importanti contributi ascoltati, tuttavia ritengo necessario che si prendano a riferimento alcuni paradigmi per cercare di andare più a fondo e, soprattutto, per scegliere come posizionarsi rispetto all’evolversi di fenomeni globali che hanno una loro irreversibile strutturalità, e credo coinvolgano in prima persona tutti noi sul piano di come ci identifichiamo in rapporto a questi processi e, in particolare, nel merito delle scelte che si rendono necessarie se non vogliamo vivere nella dimensione dello struzzo, di chi nasconde la testa sotto la sabbia per non affrontare tensioni troppo rilevanti”.


Stefano Allievi

Prof associato di Sociologia presso l’Università di Padova dove tiene il corso “Pluralismo sociale e conflitti culturali”. È specializzato nello studio dei fenomeni migratori, in sociologia delle religioni, e in studi sul mutamento culturale in Europa, con particolare attenzione al pluralismo religioso, e in specifico alla presenza dell’islam. All’attività accademica, affianca quella di editorialista e commentatore politico.

Gianpiero Dalla Zuanna

Demografo, Professore Ordinario di Statistica presso l’Università di Padova, dove conduce attività di ricerca sulle problematiche dell’integrazione delle seconde generazioni e della storia della popolazione italiana e veneta. Ha pubblicato, tra gli altri, Nuovi italiani. I figli degli immigrati cambieranno il nostro paese?, (con P. Farina e S. Strozza), il Mulino, Bologna, 2009.

Renzo Guolo

Professore Associato presso l’Università di Padova, è presidente del Corso di laurea in Scienze sociologiche. Membro della sezione di Sociologia della religione dell’AIS , del Comitato scientifico di Reset Dialogue on Civilitazion, del Comitato editoriale della rivista “Storia del pensiero politico”. E’ stato membro del comitato di direzione del Forum internazionale ed europeo di ricerche sull’immigrazione( FIERI) e dell’International Board della rivista ” Religioni e società”. Ha diretto la collana “Frontiere” della Guerini editore. Collabora con numerose riviste di scienze politiche e sociali. E’ editorialista del quotidiano “la Repubblica”.

Adone Brandalise

Professore Associato presso il Dipartimento di studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova. Dirige il Master di Studi Interculturali e coordina l’attività di ricerca del Laboratorio di Studi Interculturali. È tra i fondatori del Centro interdipartimentale di ricerca e servizi per gli studi interculturali. La sua ricerca indaga, tra l’altro, la rappresentazione delle relazioni tra culture differenti, ed i nuovi modi di soggettivazione nell’esperienza dei migranti.

Annalisa Frisina

Sociologa, Professore Associato presso il Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia applicata dell’Università di Padova. Ha organizzato e gestito laboratori per insegnanti e mediatori interculturali focalizzando i cambiamenti/conflitti di genere e tra
generazioni nelle famiglie immigrate e la cittadinanza e pluralismo culturale/religioso tra i figli di immigrati nonché le problematiche inerenti l’intercultura e mediazione.

Giuseppe Mosconi

Professore Ordinario di Sociologia presso l’Università di Padova, dove tiene -tra gli altri- il corso di Sociologia del Diritto. Studia i fenomeni di devianza e le mutazioni sociali, mettendo a critica le risposte che le Istituzioni riservano ai cambiamenti sociali.

Umberto Curi

Filosofo, professore emerito di Storia della filosofia presso l’Università degli Studi di Padova e docente presso la facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ha tenuto cicli di lezioni e conferenze in università europee e americane; tra gli interessi di ricerca più recenti, il legame tra politica, guerra e vita umana. Ha diretto per oltre vent’anni la Fondazione culturale “Istituto Gramsci Veneto”.