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dal Messaggero Veneto del 6 agosto 2003

Maternità, assegni anche agli immigrati

Il consiglio (contraria l’opposizione) estende il contributo agli extracomunitari residenti muniti di permesso di soggiorno

TRIESTE. Contributi anche ai figli degli immigrati residenti in Friuli Venezia Giulia. Il Consiglio regionale ha approvato ieri pomeriggio, dopo una giornata di confronti, due articoli relativi alle variazioni di bilancio: il numero 2 (quello relativo ai trasferimenti al sistema delle autonomie locali) e il discusso articolo 3, promosso dopo un lungo, e a tratti acceso dibattito sui finanziamenti per la spesa sanitaria e delle politiche sociali.

Il dibattito è ruotato prevalentemente sull’estensione degli assegni di maternità a chi è in possesso di carta di soggiorno, disposizione contenuta in un emendamento a firma Petris (Ds), Degano (Margherita), Zorzini (Pdci) e Malattia (Cittadini per il Presidente), alla cui votazione non ha partecipato il gruppo di Forza Italia per ragioni di copertura finanziaria, come hanno specificato Gottardo e Asquini.In Commissione, nei giorni scorsi, era già passata all’unanimità la proposta di rendere retroattivi al 2001 i contributi per i figli nati, anche dal di fuori del matrimonio.

Con l’emendamento della maggioranza approvato ieri sera, dal prossimo anno, quel contributo sarà, dunque, esteso anche ai figli di extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno. «Con quell’emendamento abbiamo tolto le limitazioni previste per gli stranieri e gli extracomunitari – spiega Renzo Petris –. Certamente non in termini indiscriminati, ma facendo preciso e puntuale riferimento alla normativa nazionale relativa al permesso di soggiorno, che è bene ricordare, non è rilasciato a chiunque. Originariamente quella norma prevedeva un minimo di reddito per la concessione del contributo, discriminando la fascia di genitori molto povera. Ora, invece, saranno esclusi si redditi di un certo livello. Serve – continua Petris – una copertura finanziaria che troveremo, ma non c’è fretta: il riferimento è al prossimo bilancio 2004. Credo, comunque, sarà possibile ampliare gli aventi diritto al contributo mantenendo invariato il bilancio.

In futuro – conclude il consigliere diessino – dovremo però riscrivere la legge. Non è possibile pensare a questo tipo di interventi da qui all’eternità. Questi fondi devono rientrare in un concetto più ampio di sostegno alla famiglia; sostegno che non deve passare soltanto tramite contributi, ma con l’erogazione di servizi».