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da La Jornada del 14 dicembre 2006

Maxi retate in fabbriche statunitensi, quasi 1300 detenuti

Washington, 13 di dicembre

“Regali, non lacrime, per Natale” si legge su uno striscione di fronte alla fabbrica di inscatolamento di carne, dove i familiari piangevano durante una retata di lavoratori migranti lo scorso martedì a Greeley, Colorado.
In quella che le autorità migratorie hanno chiamato oggi “retata sui luoghi di lavoro” contro l’immigrazione illegale, quasi 1.300 lavoratori sono stati arrestati in fabbriche di inscatolamento di carne in sei stati in un’azione coordinata dal Dipartimento per la Sicurezza Interna. Le fabbriche, tutte della Swift & Co, la seconda impresa produttrice di carne in scatola al mondo, sono state oggetto di questa operazione dopo un’indagine sull’utilizzo di documenti d’identità rubati. L’impresa ha calcolato che il 40% dei propri 14.000 lavoratori potrebbe essere coinvolto in questo tupo di operazioni.
Il sindacato nazionale dei lavoratori del ramo degli alimentari, il UFCW, ha protestato contro l’azione ed intraprenderà iniziative legali per ottenere la liberazione dei detenuti, mentre rappresentanti di chiese e comunità hanno espresso il loro allarme per i figli e i familiari dei 1.282 lavoratori detenuti. La retata è stata realizzata nelle fabbriche in Utah, Colorado, Texas, Nebraska, Iowa e Minnesota- Tra i detenuti migranti messicani, guatemaltechi, hornduregni, salvadoregni e peruviani oltre a sudanesi, etiopi e dal Laos tra gli altri.
Michael Chertoff, segretario della Sicurezza interna, ha dichiarato che le azioni dimostrano come “la violazione delle nostre leggi sull’immigrazione va legata ai diritti alla privacy”, visto che sono state realizzate con la giustificazione di agire contro il furto d’identità.
Le retate sono solo una delle azioni della guerra contro i migranti negli Stati Uniti, che continua senza tregua con leggi locali, intimidazioni lavorative, crimini razzisti, messaggi xenofobi, dichiarazioni di politici di entrambi i partitie e l’utilizzo di libri per bambini.
Con l’assenza di una politica nazionale (e binazionale) per arginare il fenomeno delle migrazioni, con le dichiarazioni dei politici di entrambi i lati della frontiera per “la difesa dei migranti” senza alcuna azione per concretizzarla, i migranti restano vulnerabili ai capricci, agli interessi politici, preoccupazioindecente per i migranti, ni legittime (ma spesso ignoranti) e al razzismo di autorità e gruppi in tutto il paese.
Anche se la leadership politica nazionale antimigrante ha sofferto una sconfitta alle recenti elezioni legaslitive federali e i repubblicani ora non hanno lo stesso potere per promuovere questa agenda (inoltre vari deputati che avevano centrato la loro campagna sulla minaccia migrante sono stati sconfitti), il clima a livello locale e nazionale non è migliorato.
I domocratici che prenderanno il controllo di entrambe le camere del Congresso a gennaio sono titubanti su come iniziare con una riforma migratoria limitata, e alcuni vorrebbero evitare completamente l’argoomento per alcuni mesi.
A sua volta i governi municipali, regionali e statali hanno cominciato una lotta contro i migranti e spesso gruppi antimigranti non hanno cessato di generare un clima xenofobo nel paese.
E su scala federale, le nuove leggi antiterrorismo hanno un aspetto aberrante per i migranti, tanto che il Dipartimento di Giustizia ha annunciato qualunque persona senza documenti può essere detenuta per sospette attività “terroristiche” ed essere incarcerato indefinitamente senza giudizio o la possibilità di presentare appello.
Il governatore Mitt Romney, del Massachussets, ha in programma per oggi la firma di un accordo con il governo federale per concedere alla polizia statale l’autorità per detenere le persone senza documenti.
In varie città sono state promosse iniziative di questo tipo contro i migranti. A Hazleton, Pennsylvania, si trovano alcune delle più severe, che tentano di penazlizzare qualsiasi tipo di aiuto ai migranti senza documenti.
A Escondido, California, è stata promulgata una legge che multa le persone che danno cibo ai migranti senza documenti. Farmers Ranch, città alle porte di Dallas, è stata la prima in Texas a promulgare una lege conto i migranti che multa i proprietari che affittano case ai migranti senza documenti; proclama l’inglese come lingua ufficiale e inoltre autorizza i suoi poliziotti ad agire come agenti dell’immigrazione.
Però ci sono anche misure contro i migranti che arrivano quasi alla comicità. Nella città di Pahrump, Nevada, il governo minicipale nega diritti agli “illegali” nonostante non ne siano presenti sul territorio.
Inoltre è stato dichiarato l’inglese come lingua ufficiale e si è proibita l’esibizione di qualunque bandiera straniera. Un abitante, in un atto di disobbedienza civile, ha innalzato una bandiera italiana di fronte a casa sua, che è stata attaccata con unova poco dopo, per colpa si statunitensi che pensavano fosse un lavoratore messicano.
Queste sono solo alcune delle più di 60 municipalità nei 21 stati che hanno dato vita a misure contro i migranti (solo in 15 sono state approvate).

Razzismo ordinario

Anche se organizzazioni come il Fondo di Difesa legale e Educazione Messicano-Americano combatte questa iniziativa nei tribunali in quanto anticostituzionale e discriminatoria, le autorità locali si dicono frustrate dalla mancanza di azione da parte del governo federale per fronteggiare i costi dell’immirgazione nelle sue comunità.
A volte, continuano le attività degli autoproclamati “vigilantes di frontiera”, come i Minuteman e altri, che intimidiscono anche con armi i migranti.
Si riportano anche numerosi atti di razzismo in varie località del paese, che molti considerano la conseguenza del clima antimigranti promosso dai partiti e dai gruppi dell’estrema destra.
Ci sono esempi: un nuovo libro illustrato per bambini Hot House Flowers, avverte degli effetti dell’immigrazione “non regolata” in un racconto su come i fiori belli vengano infettati quando l’erba cattiva invade il suo terreno.
“Ha l’intenzione di descrivere la difesa territorio e del paese, e le ragioni di questa difesa”, ha dichiarato recentemente al New York Daily News, l’autore, il giudice del tribunale criminale di Brooklyn, John Wilson.
Anche se organizzazioni di difesa dei migranti, dei diritti e delle libertà civili, sindacati e altri stanno realizzando azioni legali, di educazione e mobilitazione, e vincono in un caso di controiniziativa, citando in maniera vincente i “vigilantes”, la onda antimigrante minaccia milioni di persone a tutti i livelli, la parte più vulnerabile per mancanza di diritti, in tutto il paese.
SI avranno più retate, più notizie di migranti attacati, intimiditi, espulsi e che muoionoattraversando i confini di questo paese, mentre i politici valutano se ci sono le condizioni per rispondere a questo.
Nel frattempo, non pochi si preoccupano se i propri regali di Natale saranno lacrime e se potranno passere i giorni delle feste coi propri figli, o se invece saranno in carcere per il crimine di lavorare dove c’è lavoro, lontano dalla propria terra in Messico e America Latina, Asia e Africa, alcuni dei luoghi da dove venivano i Re Magi.