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Migranti: Roma, Parigi e Berlino vogliono un “codice di condotta per le ONG”

FranceInfo, 3 luglio 2017

traduzione di Caterina Libouri

Il codice dovrà essere preparato e presentato dall’Italia “al fine di migliorare la coordinazione con le ONG che operano nella zona del Mediterraneo più centrale”, precisa Piazza Beauvau, da Parigi (sede del Ministero dell’ Interno francese, ndt).

Un codice di condotta per le ONG” che soccorrono i migranti nel Mediterraneo. E’ ciò che si augurano i ministri dell’Interno italiano, francese e tedesco che cercheranno anche di “rinforzare il sostegno ai guardia-coste libici”. Questo emerge lunedì 3 luglio dalla sede del Ministero dell’Interno francese.

Queste proposte, che saranno sottoposte a 28 stati membri dell’Unione Europea alla fine della settimana, prevedono anche di “rinforzare la strategia de l’UE per i rimpatri” dei migranti nei loro paesi o di fornire un “supporto aggiuntivo” all’ UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) al fine di migliorare le infrastrutture di accoglienza in Libia.

Altro obiettivo è quello di “accelerare i dispositivi europei di ricollocazione”. Questo emerge dal comunicato pubblicato dopo la riunione domenica a Parigi, in presenza del commissario europeo dell’immigrazione.

Nel corso di una cena di lavoro Domenica scorsa a Parigi, Gérard Collomb, Marco Minniti e Thomas de Maizière, insieme al commissario europeo per le migrazioni Dimitris Avramopoulos, hanno “espresso la loro ferma solidarietà all’Italia che fa fronte a un numero crescente di arrivi”.

La settimana scorsa, Roma aveva chiesto agli Europei di aprire i loro porti alle navi che soccorrono i migranti, al fine di alleggerire il flusso in arrivo nel paese.

Ma “gli interlocutori hanno stimato che non si trattava della migliore opzione in grado di rispondere alla situazione attuale”, perché sarebbe stata “controproducente” e avrebbe rischiato di “lanciare un ulteriore falso allarme”, così specifica la cerchia di Gérard Collomb.

L’idea è dunque di “fare in modo di arginare a monte i flussi irregolari” e di “aiutare gli italiani a gestire meglio i flussi in arrivo in Italia”, aggiunge la stessa fonte. Il codice di condotta dovrà essere redatto e presentato dall’Italia “per migliorare il coordinamento con le ONG che operano nel Mediterrano centrale”, precisa Beauvau nel suo comunicato.

Caterina Libouri

Irene Aurora