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Milano – Comunicato dell’indizione del presidio per il processo CRI

Quando la logica della guerra si diffonde gli “operatori umanitari” non dovrebbero essere complici degli abusi
Qualche riflessione sulla Croce Rossa Italiana, sulla sua presenza nei CPT e su un processo che inizia a Milano

Quando nei lager
di stato i migranti senza documenti vengono lasciati ore immobili
immersi in fogne a cielo aperto, malmenati, umiliati….
E quando per
denunciare queste vergogne non valgono neppure lo status istituzionale
di consiglieri come di parlamentari, e bisogna aspettare un giornalista
disobbediente che dia luce a ciò che decine e decine di tentativi
legali di monitoraggio per anni avevano lasciato al buio….

Quando
nel clima generale di militarizzazione diffusa, di logica alleato o
nemico, tutti quelli che non sono arruolati e conformi diventano nemici
e privi di diritti e quindi passibili addirittura della pena di morte
come i migranti di Ceuta o Medilla (e magari in futuro anche da noi,
come suggerisce di replicare il ministro Castelli…)…

Quando i
diritti vengono messi così fortemente in discussione quale dovrebbe
essere il ruolo degli “operatori umanitari”, se non quello di garanzia
e denuncia degli abusi?

Questo è quello che denunciammo due anni fa:
con una iniziativa comunicativa per evidenziare i silenzi e le
complicità di un istituzione come la Croce Rossa Italiana, che opera
all’interno dei Centri di Permanenza Temporanea, che dovrebbe essere
garante umanitaria e che non può non vedere, ma che continua ad essere
silente e complice, una complicità che viene anche bene remunerata,
(100 euro giornalieri a detenuto solo per le diarie).
Ma nella logica
alleato-o-nemico anche noi eravamo nemici da respingere, come i
“nemici” migranti di Ceuta o Melilla accolti col piombo, o i “nemici”
migranti di Lampedusa, accolti con botte, razzismo e disprezzo. E
allora ecco che la Croce Rossa Italiana attivò il suo servizio di
sicurezza militare, che ci attaccò e spintonò danneggiando strumenti di
informazione, e che poi ci sequestrò e respinse.

E sempre coerente con
la logica della emergenza bellica continua, scatta la propaganda e la
cortina di disinformazione: veniamo dipinti come matti che cercano solo
di prendersela senza senno con il lato umanitario della Croce Rossa.
Così siamo stati descritti e così si cercherà di descriverci nelle aule
di tribunale, adesso che inizia il processo.
Ma quello che oggi
finalmente emerge agli occhi di tutti dalle pagine di una rivista sono
descrizioni che insieme a molti altri ed altre stiamo facendo dal
lontano 1998, da quando vennero istituiti i CPT ed iniziarono gli abusi
al loro interno, con la complicità omertosa e costante anche della
Croce Rossa.
E abbiamo sempre dovuto fare i conti con la propaganda e
la disinformazione: ci descrivevano visionari senza ragioni e
descrivevano i CPT come degli Hotel a 5 stelle…

Ma noi continuiamo
oggi come ieri a denunciare la collaborazione della Croce Rossa
Italiana nei CPT come una forma omertosa e interessata di complicità
con abusi illegittimi sotto ogni punto di vista.

Quanto a noi e alle
nostre motivazioni parlano i fatti: e parlano del rispetto che abbiamo
per il diritto alla cura, tanto che per esempio da anni organizziamo ed
inviamo alle comunità indigene del Chiapas sostegno per il loro sistema
sanitario, volontari medici ed infermieri e recentemente anche due
ambulanze.
Come i fatti parlano del grande numero di compagni e
compagne che nella Croce Rossa hanno fatto e fanno i volontari, ma che
mai si renderebbero complici di un lager.
Perchè si ritengono
operatori umanitari e non complici omertosi di luoghi e pratiche senza
diritto, senza controllo e senza nessuna umanità.

Per illustrare
queste ragioni, per smascherare l’ennesima cortina di propaganda,
per
continuare a chiedere conto alla Croce Rossa Italiana della sua
complicità,
in occasione dell’inizio del processo per l’azione
comunicative dell’ottobre 2002 alla CRI di Milano.

Appuntamento alle 11.00 di lunedì 17 ottobre
Palazzo di Giustizia, ingresso via Freguglia
conferenza stampa ed aperitivo clandestino
e sabato 22 ottobre
manifestazione nazionale contro i CPT a Gradisca

treno da Milano:
appuntamento alle 8.30 in Stazione Centrale

Associazione Ya Basta! Milano