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Milano, la “Zingaropoli” cinque anni dopo

Passpartù dell'8 maggio 2015

Era il 2011 quando la Lega Nord tuonava così sui propri manifesti elettorali affissi nel capoluogo lombardo: “Milano zingaropoli con Pisapia”.
Questo è l’ultimo anno di amministrazione per la giunta di sinistra che uscì vittoriosa da quelle elezioni e Passpartù ha provato a tirare le somme del suo operato.
Cinque anni in cui la questione rom ha continuato a essere centrale per Milano e per la sua classe politica.

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Tra istituzione dei CES, i centri di emergenza sociale, e continui sgomberi forzati, scopriamo così che la Milano di Pisapia non è poi tanto diversa da quella del vecchio sindaco Moratti. La questione rom è stata affrontata in questi cinque anni con una prospettiva radicalmente emergenziale: gran parte dei soldi pubblici è stata spesa per la creazione di nuovi centri di accoglienza temporanea per rom e sinti e solo una minima parte sono stati diretti invece all’avvio di processi di inclusione lavorativa e scolastica.

E così solo nove persone nell’intero quinquennio sono riuscite a trovare, grazie all’iniziativa istituzionale, un lavoro regolare e contrattualizzato mentre la maggioranza di rom e sinti si ritrova imprigionata senza prospettive nella precarietà di una quotidianità vissuta nei centri d’accoglienza inadatti e marginalizzati.

Ospiti della puntata:
Carlo Stasolla, Presidente Associazione 21 Luglio
Norina Vitali, Volontaria Associazione NAGA

Passpartù:
La selezione musicale è curata da: Jahman
Passpartù, la radio a porte aperte è un programma a cura di Marco Stefanelli e Marta Menghi

In redazione questa settimana: Marta Menghi, Marco Stefanelli

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