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Ministro dell’Istruzione: figli di immigrati clandestini non hanno diritto ad una istruzione

Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e’ contraria all’idea che un clandestino possa iscrivere il proprio figlio a scuola. “E’ un torto – ha spiegato il ministro in un’intervista rilasciata al ‘Magazine’ del Corriere della sera ieri in edicola – soprattutto nei confronti degli immigrati regolari pensare che i clandestini possano godere degli stessi diritti di tutti. Non ci possono essere due pesi e due misure. Credo che la maggior parte degli italiani la pensi come me”. E le reazioni non mancano. La prima ad insorgere e’ la senatrice del Pd, Vittoria Franco, secondo cui “il blocco delle iscrizioni a scuola per i figli dei clandestini e’ una barbarie: si violano i principi fondamentali dei diritti dei bambini, che davvero non c’entrano alcunche’ con la posizione dei loro genitori nei confronti dello Stato”. Per il ministro ombra delle Pari Opportunita’ del Pd “questa proposta della ministra Gelmini e’ la ciliegina sulla torta, una concessione alla Lega e alla parte piu’ retriva della destra, una disposizione che creera’ segregazione, emarginazione e illegalita’. E’ un altro tassello al mosaico dell’autoritarismo e della restaurazioine che questo governo sta delineando per la scuola”.
Secondo Franco, “Gelmini in questo sta dimostrando di poter superare anche Moratti, che credevamo potesse vantare il primato dell’indebolimento della scuola pubblica”.
E proprio Letizia Moratti, a Milano, lo scorso anno, insieme al suo assessore comunale alla Scuola, Mariolina Moioli, aveva tentato di mettere un blocco alle iscrizioni dei figli degli immigrati irregolari alle scuole materne gestite dal Comune. Ne era scaturita una battaglia con il ministero dell’Istruzione che aveva portato alla diffida nei confronti del Comune (con il rischio di un blocco dei fondi statali), costretto poi a fare dietro-front.