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Mobilitazione per Kante: la ricostruzione dell’intera vicenda

Giovedì si è tenuto il Presidio in solidarietà con Kante e contro il pacchetto sicurezza sotto l’Ospedale Fatebenefratelli di Napoli in via Manzoni.
Alcune centinaia di persone, tra studenti del movimento, associazionismo antirazzista, coordinamento femminista, sindacati e centri sociali, che hanno assediato l’Ospedale per denunciare una pratica assurda e anche la campagna di disinformazione di molti media sulla vicenda. Infatti, a parte Repubblica e il Manifesto, molti giornali, Il Mattino in testa, hanno preso le parti dell’Ospedale sostenendo che era solo un normale accertamento, “inevitabile” per tutelare il minore…
Sono perciò fondamentali alcuni chiarimenti. Innanzi tutto, al di là del processo alle intenzioni, i fatti: quando Kante, profuga ivoriana senza permesso di soggiorno ma con un ricorso pendente sull’asilo, è andata in Ospedale a partorire, è stato spedito un fax al Commissariato in cui si richiedevano “urgenti accertamenti sull’identità della donna”. Di questo fax l’avvocato dispone copia e del resto la direzione dell’Ospedale non lo ha mai negato. In seguito a questo fax Kante è uscita dall’Ospedale con un invito a comparire in Questura per “verificare la sua situazione amministrativa”!!
Se Kante fosse stata un’irregolare “normale” e non una con il ricorso pendente per l’asilo, con un avvocato ecc, cosa sarebbe successo? Che quando andava in questura gli davano un permesso di sei mesi per la maternità al termine della quale scatta in automatico il foglio di via e poi l’ordine di espusione (Se non ottemperi sei passibile di pena da uno a quattro anni. Sei diventata criminale… legge Bossi-Fini).
Perchè nel nostro paese la maternità sancisce l’inespelliblità per “non-trasportabilità”, ma non è in nessun modo un permesso rinnovabile.
Se tutti gli ospedali facessero come il Fatebenefratelli, una donna straniera senza permesso di soggiorno potrebbe pensare che è meglio non andarci e fare un parto clandestino…
Infine Kante ha anche denunciato che dal settimo all’undicesimo giorno dopo il parto le è stato sottratto il bambino finchè non ha potuto effettuare il riconoscimento con il compagno che dispone di permesso di soggiorno… e si è auto-spremuta il latte per non perderlo! Quest’ultimo fatto è negato dalla direzione dell’Ospedale che però fino a oggi non ha neanche reso disponibile la visione della cartella clinica..

Ma torniamo alle argomentazioni addotte dalla direzione Ospedaliera:

anzitutto si trattava di un accertamento anagrafico e non di un accertamento di maternità (essendo la madre ovviamente certa..), quindi una cosa sicuramente meno rilevante. Era il problema del cognome all’anagrafe diciamo. La donna aveva con se circa dieci documenti (ex-permesso di soggiorno, fotocopia richiesta asilo politico ecc). Si trattava di documenti scaduti, non documenti “falsi”, come ha riconosciuto lo stesso ospedale. Quindi non buoni a passare una frontiera, ma ovviamente buonissimi per un’identificazione.
Infine, anche tralasciando tutte queste considerazioni, la legge offre uno strumento semplicissimo per risolvere il problema: basta dire alla donna di far venire due suoi conoscenti con i documenti in regola per testimoniare della sua identità. E’ quello che fanno praticamente tutti gli ospedali in questi casi. Non è certo la prima donna straniera che partorisce a Napoli…
Per altro Kante aveva il numero dell’avvocato, è stata accompagnata lì da cinque persone, insomma non c’era davvero problema. Invece è stata fatta la segnalazione in questura!

La cosa grave è che la direzione del Fatebenefratelli ha sostenuto che questa è la loro prassi normale! Ma se l’Ospedale ha discrezionalità sulla strada da seguire, la Questura, quando gli viene comunicato, sarebbe costretta ad agire d’ufficio… magari due anni fà faceva finta di non vedere e non sapere mentre oggi il clima politico è cambiato e si comporta diversamente, ma anche questo non può essere ignoto a chi gestisce una grande struttura sanitaria!
Infine nell’incontro di ieri alcune associazioni hanno proposto alla direzione sanitaria: diciamo che è stata una clamorosa superficialità, ma almeno dichiarate che voi non denuncerete mai gli immigrati e che possono venire tranquilli, perchè siete contrari alla delazione nei luoghi di cura anche se sarà approvato il pacchetto sicurezza.
Il primario del reparto di ostetricia si è detto disponibile (ha anche sottoscritto l’appello contro il pacchetto sicurezza), la direzione sanitaria del Fatebenefratelli si è invece rifiutata! Sostenendo che non potevano dichiararlo perchè sarebbe stata una presa di posizione politica!!

Questa è una ricostruzione più puntuale possibile della vicenda.. che ha avuto almeno un riscontro positivo: la questura ha deciso di dare a Kante il permesso per “motivi umanitari”, riscoprendo uno strumento che è nella discrezionalità del Questore, ma che almeno a Napoli avevano dismesso da qualche anno… effetti della protesta!?!

ps: Per inciso, se passa il pacchetto sicurezza, il problema dell’iscrizione del bambino all’anagrafe sarà risolto alla radice. Sarà clandestino dalla nascita…

Vedi anche:
Denunciata dai medici dopo il parto al Fatebenefratelli
Foggia – Bus, una «linea» solo per gli immigrati
Napoli – Presidio all’Ospedale Fatebenefratelli dopo la denuncia a Kante