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Comunicato del Forum sociale di Modena - Gruppo Immigrazione

Modena – Centro di permanenza temporanea: il bilancio a sei mesi dall’apertura

Oggi alle 11,15 la deputata Titti De Simone visita nuovamente il centro di detenzione per migranti di Sant’Anna, a sei dall’apertura. Sono stati mesi molto tormentati, nonostante il CPT di Modena viaggi ancora a metà regime: le cronache e i racconti degl’internati narrano uno stillicidio di episodi di autolesionismo, rivolte, fughe e ferimenti. I sindacati di polizia ne denunciano la pericolosità e l’inefficacia. Tutto come era prevedibile ma come solo noi abbiamo sempre avuto il coraggio di sostenere.

A sei mesi dall’apertura del Centro di Permanenza Temporanea di Modena, i dati della prefettura ci permettono di fare un bilancio fra i costi sostenuti e l’efficacia della struttura. Niente è andato come doveva e nulla di quello che era stato promesso è avvenuto: si sono realizzate le condizioni per le quali il sindaco Barbolini, se tenesse fede alla parola data, verrebbe a manifestare con noi per la chiusura del centro.

Noi non ci crediamo molto e per meglio passare l’attesa abbiamo organizzato, per la sera di VENERDI’ 16, la proiezione del film MARE NOSTRUM di Stefano Mencherini, alla sala C del Palazzo Europa, alla presenza dell’autore. Anche Sabato 17 sarà una giornata di mobilitazione e informazione nel quartiere e in città. Alleghiamo al presente comunicato una breve scheda realizzata sulla base dei dati forniti dalla prefettura di Modena.

Aboliamo Bossi e Fini!
Chiudiamo i CPT!

Forum sociale di Modena – gruppo immigrazione
info 349 5365248
338 8861531

Breve scheda sul CPT a sei mesi dall’apertura

Costi

Particolarità:
è il primo centro di detenzione costruito ad hoc, realizzato e posseduto da un’impresa privata cui il ministero dell’Interno paga un cospicuo affitto.

Economici in vecchie lire:

– 22 miliardi per costruirlo +

– 2 miliardi e mezzo per il personale ausiliario +

– costi per il personale di polizia +

– costi dei trasporti +

– costi per il personale medico ed infermieristico.

Umani: persone trattenute che stanno male. Infatti:

– almeno 30 atti di autolesionismo;

– almeno 1 sciopero della fame con conseguenze che hanno portato al ricovero;

– molteplici fughe ne sono la dimostrazione.

Efficacia

Doveva servire per:

– “ripulire” il territorio di Modena dalla criminalità;

– trattenere solo persone pericolose;

– rendere più efficaci le espulsioni.

I dati:

in quattro mesi e mezzo (dal 25 novembre 2002 al 16 aprile 2003), su 157 persone trattenute:

– 83 da Modena, 74 dal resto del territorio nazionale, quindi solo circa il 50% proviene da Modena;

– 116 non sono ex-detenuti, 41 lo sono: quindi solo il 25% dei trattenuti sono potenzialmente pericolosi;

– 34 sono stati accompagnati in frontiera, cioè solo il 20 % dei trattenuti.

Inoltre

Ci dicono che non c’è stata nessuna richiesta d’asilo. Ci chiediamo se le persone trattenute sono effettivamente informate dei loro diritti, compreso quello di fare richiesta d’asilo, osservando che alcune delle persone trattenute provengono da paesi in guerra o con gravi conflitti interni (Sierra Leone, Costa d’Avorio, Algeria, Colombia, Palestina).

Noi non crediamo che il CPT di Modena sia un gioiello, anzi forse è il peggiore del nord Italia se consideriamo la grave condizione di privazione sensoriale che vivono i detenuti. E poi, ricordando che i CPT sono nati per dare efficacia alle espulsioni, ci chiediamo: ne è valsa la pena?