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Moria, Lesbo: proteste dei rifugiati contro la riammissione in Turchia

Infomobile, 18 marzo 2016

Foto: Marily Stroux

Rifugiati intrappolati sull’isola dell’Egeo: il governo greco ha impedito ai profughi di raggiungere la terraferma al fine di tenere sotto controllo la distribuzione delle migliaia di persone nei diversi campi di massa.

Al momento, più di 4.000 persone sono costrette a rimanere al porto del Pireo, accampati in tende all’addiaccio e nei magazzini distribuiti lungo i diversi punti d’accesso. Non c’è più spazio per i nuovi arrivati.

Molti dei rifugiati accampati al porto sono quelli che erano stati trasferiti ai nuovi campi di massa alle periferie, ma che si sono rifiutati di rimanere in quelle terre di nessuno e hanno preferito fare ritorno.

Sull’isola di Lesbo, circa 5.000 rifugiati stanno ancora aspettando di poter partire per continuare il loro viaggio alla ricerca di un approdo sicuro in Europa. Alcuni di loro sono già stati registrati e sono in attesa all’interno dell’Hot Spot di Moria, altri aspettano ancora che vengano avviate le procedure e restano a dormire nell’accampamento improvvisato sorto in maniera del tutto volontaria fuori l’Hot Spot.

Ma non tutti i rifugiati sono impazienti di completare le procedure di identificazione e registrazione a Moria. Chi arriva dal Marocco, dall’Algeria, dalla Tunisia, dal Bangladesh e dal Pakistan è stato dichiarato appartenente a “tipiche nazionalità migranti” e viene fermato al momento dell’arrivo per essere riammesso al proprio paese d’origine. Dall’inizio del 2016, 608 persone sono state rimandate indietro dalla Grecia in base a quanto stabilito dal Protocollo di Riammissione firmato con la Turchia; i rifugiati rimpatriati erano in maggioranza Pakistani (125).

Mercoledì 16, circa 500 rifugiati hanno manifestato fuori il campo di Moria per protestare contro le selezioni imposte dall’Unione Europea in fatto di politiche sull’immigrazione, scelte che non concedono a queste persone neanche il diritto di essere ascoltate. Le voci dei manifestanti si sono levate al grido di: “Grazie Grecia! L’UE dorme! Fateci restare, per favore!”.

Solo il giorno precedente le forze di polizia avevano fatto irruzione nel campo improvvisato per arrestare 18 individui andandoli a prendere dentro le loro tende. Più tardi altre 10 persone sono state arrestate in diversi punti dell’isola per poi essere trasferite su un traghetto diretto a Kavala.

Si è trattato del terzo raid nel giro della scorsa settimana, portato avanti con l’intento di rimpatriare dozzine di persone passando per Kipoi, al confine tra Grecia e Turchia. Altri sono stati portati in centri di detenzione nel nord della Grecia prima di essere rispediti in Turchia. Nei primi due mesi del 2016, 4.429 Pakistani sono stati registrati dalla Polizia Greca come nuovi arrivati.