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Napoli – Una rappreseglia contro un popolo intero. I Rom

Intervista a Marco Imarisio, giornalista del Corriere della Sera

In primo piano la vicenda di Napoli, con la fuga/sgombero dei Rom dai campi sotto assedio, una vera e propria rappresaglia dopo il presunto tentativo di rapimento che qualche giorno fa ha visto coinvolta una giovane sedicenne Rom.
Una vicenda questa che oggi si ricopre del fumo dei fuochi appiccati ai campi della zona ma anche dal fumo dei motorini utilizzati dalle bande organizzate dalla camorra per il lancio di molotov contro gli stessi campi.
Dietro a questi fumi si celano alcune forti contraddizioni come quella che vede reagire un intero quartiere, non tanto contro i presunti autori del crimine ma piuttosto contro la presenza di un’ intera popolazione oggi in esodo alla ricerca di un nuovo posto in cui stare.

Marco Imarisio, giornalista del Corriere della Sera, proprio durante le giornate della fuga, ma anche dei roghi, si trovava a Napoli, nel quartiere Ponticelli.
Con lui ripercorriamo la vicenda e proviamo a darne alcune prime valutazioni.

Ad ogni rogo corrispondeva un ordine ben preciso. Non succede nulla senza l’avvallo della famiglia camorristica del quartiere.
Ma questa cosa non si può spiegare solo con la camorra. E’ come se si fosse tolto il coperchio ad un desiderio malsano di un quartiere di poverissimi. Una guerra tra poverissimi.
Vi è una disparità incredibile tra effetto e causa. Insulti ai Rom in partenza, roghi ai campi, fuoco ai terreni perchè nessuno possa farvi ritorno.

Per gli abitanti della zona c’è una verità già scritta, non più confutabile.

Ieri, alla fine della giornata, sono passato sotto i cavalcavia della Napoli-Salerno, dove ci sono dei campi Rom residui. Il campo era preso d’asalto sotto una guida ben precisa. Ma ciò che c’è da rilevare è che una signora ha sputato in faccia ad una bimba rom di pochi mesi, tenuta in braccio dalla madre. Ci vuole un odio incredibile per riuscire a farlo.
Perchè? La signora dice: “perchè noi buttiamo la spazzatura e loro ci rovistano dentro e questo non rende possibile la raccolta differenziata”.
Il segno di qualcosa che di surreale: Ponticelli è ricoperta da un metro e mezzo di rifiuti.

Su questa vicenda, sulla vicenda dei rom in generale, si gioca una partita sicuramente politica, ma non possiamo non dire che su di essa si gioca anche una partita civile, morale, etica di questo paese.
La giornata che ho vissuto a Ponticelli è stata tutto fuorché umana.
Per sintetizzarla in una parola direi che è stata una giornata spietata.

Posso dire in fine che c’è, certo, la Camorra, che fa affari con i Rom se ci sono, facendosi pagare il pizzo per la permanenza, ma farà affari con altri ora che non ci saranno più. Ci sono degli interessi criminali ma c’è altro, qualcosa di più profondo, più radicato, che ha a che vedere con paure più o meno ancestrali, con frustrazioni.

Intervista a Marco Imarisio, giornalista del Corriere della Sera
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