Progetto Melting Pot Europa
Per la promozione dei diritti di cittadinanza

redazione@meltingpot.org

Dona ora!
English | Français | Español
Salviamo Melting Pot! Da 25 anni online per i diritti

Salviamo Melting Pot! Da 25 anni online per i diritti

English | Español | Français

#Lesvoscalling

Una campagna solidale per la libertà di movimento

SANS-PAPIERS

Home sans-papiers

Normativa

Archivio e guida legislativa
Guida legislativa
Testo Unico Immigrazione
Regolamento di attuazione
Normativa italiana
Normativa europea
Giurisprudenza italiana
Giurisprudenza europea
Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Consulta le schede

DIRITTI DI CITTADINANZA

Home cittadinanza
Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
Approfondimenti
Comunicati stampa e appelli
Incontri informativi e formativi
Interviste
Notizie
Rapporti e dossier
Reportage e inchieste
Tesi di laurea, ricerche e studi
Traduzioni
Video
Immagini
Audio

Rubriche

Spazi di significati
Speciale Sanatoria 2020
Leggi Salvini
Campagna Lesvos calling
Around Europe
Questione asilo
Speciale CPR - CIE
A proposito di Accoglienza
Confini e frontiere
Il punto di vista dell’operatore
In mare
Papers
Speciale Hotspot
Un mondo, molti mondi
Radio Melting Pot
Voci dal Sud
Migrarte
Archivio delle Rubriche

Ricerca

Argomenti sans-papiers
Argomenti cittadinanze
Tag geografiche

Chi siamo

Il progetto
Sostienici
Assegnaci il tuo 5‰
Servizi
Formazione Melting Pot
Aiutaci a tradurre
Autori e traduttori
Avvocati
Collabora
Seguici
Contatti

Tweet di @MeltingPotEU
Home » Cittadinanze » Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
Versione per la stampa
Rubriche: Confini e frontiere, Speciale Hotspot

Natale a Lesbo. Il buco nero della Grecia

Ernesto Milanesi, La Difesa del popolo - 21 dicembre 2019

Ad Atene cambiano i governi (da Alexīs Tsipras al nuovo premier Kyriakos Mītsotakīs), ma niente cambia nell’isola dell’Egeo ad un braccio di mare dalla Turchia. Foto di Massimo Sormonta.

Kit igienico per le donne a Lesvos. Sostieni il progetto!

Quotidianamente si ripetono gli sbarchi: «Siamo alle prese con la necessità di “rianimare” alcuni adulti e bambini che arrivano provati, perché alla partenza in Turchia assumono tranquillanti non prescritti dal medico in dosi pericolose» racconta la giovane cooperante francese in diritti umani.

In autunno migliaia di persone sono approdate a Moria, il campo profughi della disperazione. E i gommoni non si fermano. Martedì scorso hanno trasportato 191 migranti, mercoledì 335 e giovedì 93 come contabilizza il bollettino di Aegean Boat Report.

Photo credit: Massimo Sormonta (Progetto SenzaConfini)


Angela Quinto di Melting Pot Europa è arrivata di nuovo nell’isola: «E’ il luogo che più incarna l’incapacità dell’Europa di governare i flussi dei migranti. Dopo il 2016 con il calo degli arrivi, quest’anno nelle isole greche sono arrivati più di 45 mila persone. Abbiamo scelto la campagna Lesvos Calling come esempio di testimonianza attiva della solidarietà a partire dal Nord Est. A gennaio ritorneremo, come del resto abbiamo fatto da mesi, soprattutto per non spegnere i riflettori su questa scandalosa realtà umana».

Giovani volontari, presìdi delle ong, attivisti internazionali si spolmonano per fronteggiare situazioni che eccedono l’emergenza. Di fatto, nel buco nero dell’isola di Lesbo si consuma una vera e propria catastrofe umanitaria. Per di più nell’inerzia burocratica dell’Unione Europea, nel “salvinismo” degli annunci del governo greco e nel disinteresse planetario.

All’alba ricomincia la vita, sperando sempre che dopo il tramonto non sia accaduto nulla di irreparabile. Intorno al campo profughi di Moria si moltiplicano le tendopoli di fortuna, anche grazie ai “carpentieri” con i preziosissimi bancali salva-pioggia e le sovrastrutture in legno. La mole di rifiuti è impressionante, quanto le code davanti ai pochissimi bagni chimici o ai rubinetti d’acqua per il bucato. Bambini e ragazzini si aggirano insieme ai cani randagi e agli operai chiamati ad adeguare le cabine dell’elettricità (“saltata” per un paio di giorni). Le donne cercano nei “mercatini” un po’ di frutta, una nuova coperta, scarpe o qualche novità di giornata. Gli uomini si concentrano nei forni tandouri infilati nella terra per ottenere pane arabo, nella raccolta della legna fra gli ulivi a perdita d’occhio, nella ricerca di un baratto conveniente. Al massimo, si concedono il “negozio” del barbiere…

Tutti, a Moria, sono prigionieri. E in fila: cibo, visite mediche, bisogni fisiologici, ricarica dei cellulari consumano il tempo. Senza mai dimenticare la verifica della propria condizione di profugo: la coda davanti al compound dell’Easo (l’agenzia europea che gestisce le procedure dei migranti) non risolve nulla, ma serve solo a preservare il numero di pratica nella roulette impazzita del sistema.

Photo credit: Massimo Sormonta (Progetto SenzaConfini)


Nell’ufficio del Lesvos Legal Center sono alle prese con la normativa greca che entra in vigore a gennaio. Escluderà la sindrome da stress post traumatico nel riconoscimento della vulnerabilità: significa, in concreto, essere vittime eppure deportabili in Turchia. Altre conseguenze della nuova legge potrebbero profilarsi. Dalla “militarizzazione” dei campi profughi alla persecuzione di chi solidarizza con i migranti.

A Lesbo sono dovunque, più male che bene. Camminano chilometri verso Mitilene (o tornano, sempre a piedi), perché i bus del trasporto pubblico sono “costosi” e affollati. Vengono curati e assistiti nelle prime 48 ore dopo lo sbarco a Skala Sikamineas, dove operano LightHouse Relief e Refugee Rescue. Sono in altri 1.500 a Kara Tepe nella struttura della municipalità, con l’ingresso presidiato. Ma anche in pieno centro città. A Mosaik Center, dove producono borse e altri oggetti con i salvagente della traversata. E nel ristorante Nan che integra il menù all’orientale con l’accoglienza nella scelta del personale.

Di sera - fra il traffico caotico nel dedalo di stradine e il porto con la vedetta della Guardia costiera - si ammicca al meteo (che può inasprire le condizioni dei migranti nel campo) oppure si lima l’organizzazione della festa multietnica. Nel buco nero di Lesbo è comunque accesa una luce, al di là delle luminarie natalizie.

Ernesto Milanesi

vedi sito Link all’articolo originale

Vedi anche

  • Lesvos calling: una delegazione di Melting Pot sull’isola di Lesvos
  • Natale a Lesbo, tra i ventimila rifugiati del campo di Moria
  • Su quell’isola ci siamo noi
  • #Lesvoscalling - La campagna solidale in partenza verso l’isola greca dove sono confinate 21.000 persone
  • L’Europa chiude gli occhi e il popolo di Lesbo soffre
[ 22 dicembre 2019 ]
Sostieni il Progetto Melting Pot Europa!
Dona almeno 1€ - Inserisci l'importo:
Photo credit: Massimo Sormonta (Progetto SenzaConfini)

TAG

ARGOMENTI:
#Lesvoscalling, Europa, Grecia e immigrazione, Lesvos
GEOTAG:
Grecia, Isola di Lesvos, Isole Egee

Chi siamo

  • Il progetto
  • Sostienici
  • Assegnaci il tuo 5‰
  • Servizi
  • Formazione Melting Pot
  • Aiutaci a tradurre
  • Autori e traduttori
  • Avvocati
  • Collabora
  • Seguici
  • Contatti

Sans papier

Normativa

  • Archivio e guida legislativa
  • Guida legislativa
  • Testo Unico Immigrazione
  • Normativa italiana
  • Normativa europea
  • Giurisprudenza italiana
  • Giurisprudenza europea
  • Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Cittadinanze

  • Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
  • Approfondimenti
  • Comunicati stampa e appelli
  • Incontri informativi e formativi
  • Interviste
  • Notizie
  • Rapporti e dossier
  • Reportage e inchieste
  • Tesi di laurea, ricerche e studi
  • Traduzioni
  • Video
  • Immagini
  • Audio

Rubriche

  • Speciale Sanatoria 2020
  • Leggi Salvini
  • Campagna Lesvos calling
  • Around Europe
  • Questione asilo
  • Speciale CPR - CIE
  • A proposito di Accoglienza
  • Confini e frontiere
  • Il punto di vista dell’operatore
  • In mare
  • Papers
  • Speciale Hotspot
  • Un mondo, molti mondi
  • Radio Melting Pot
  • Voci dal Sud
  • Migrarte
  • Archivio delle Rubriche

Ricerca

  • Argomenti sans papiers
  • Argomenti cittadinanza
  • Tag geografiche

Social

facebook

twitter

telegram

youtube

rss

TELE RADIO CITY s.c.s.

Onlus
P.I. 00994500288
Iscr. Albo Soc. Coop.
n. A121522

CREDITS

web design HCE s.r.l.

2003-2021
creative commons

Cookies
Privacy Policy

Melting Pot è una testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Padova in data 15/06/2015 n. 2359 del Registro Stampa.