Frassanito (Lecce) 22.7.2003
Quella che è in atto è una guerra permanente contro tutti i migranti.
Persone in fuga dall’incubo della guerra, dai conflitti non dichiarati, dalla fame, che pur non avendo commesso alcun reato, vengono trattati come criminali, rinchiusi in lager, privati della loro libertà e dei loro diritti, oppure respinti in mare utilizzando la marina militare come strumento “naturale” del controllo delle frontiere.
La Puglia da circa 15 anni, è una delle frontiere più militarizzate d’Europa.
Da tempo è il laboratorio dove si sono sperimentate le politiche di controllo e di repressione contro i migranti, trattati come un problema d’ordine pubblico come è dimostrato dalla continua associazione di migrante e criminale, migrante e terrorista.
In Puglia si è sperimentata un’idea di falsa accoglienza che è diventata un prototipo per tutt’Europa: qui sono nati i CPT (centri di permanenza temporanea), i centri d’identificazione per richiedenti asilo, qui (come in
Sicilia) sono avvenuti i primi affondamenti in mare di navi che trasportavano migranti, qui stiamo assistendo a deportazioni di massa di persone che avevano fatto richiesta di protezione in Italia e che sono state rimpatriate nel paese dove rischiano la condanna a morte.
In Puglia ci sono 5 luoghi di internamento per migranti con le recinzioni ed il filo spinato: dal più noto Regina Pacis (S.Foca Lecce)gestito dalla Curia e sul quale ci sono indagini in corso, alla roulottopoli dell’aereoporto militare di Bari-Palese che ha visto recluse più di mille
persone nell’ultimo mese, fino ai meno noti Restinco (Brindisi), Borgomezzanone (Foggia), don Tonino Bello (Otranto-Lecce).
Riteniamo intollerabile che persone in fuga da guerre anche economiche, vengano rinchiuse, rimpatriate, rese invisibili alla maggior parte della gente che continua a pensare che i luoghi di reclusione siano centri di accoglienza.
Facciamo appello ai singoli, alle associazioni, ai turisti che continuano a considerare la Puglia ed il salento terra di libertà e di accoglienza, a manifestare insieme a noi contro ogni forma di esclusione e di limitazione della libertà, per una nuova idea di cittadinanza che garantisca ad ognuno la libertà di scegliere dove vivere ed il diritto alla fuga da ogni guerra.
No border Camp Frassanito (Lecce) luglio 2003