Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Appello delle reti antirazziste del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia

No Border Camp 2006

A summer for Freedom

Da alcuni mesi il Centro di Permanenza Temporanea per migranti di Gradisca d’Isonzo (GO) è funzionante e al suo interno sono già state imprigionate più di 150 persone.
A pochi chilometri di distanza, nel campo di trattenimento di Postojna in Slovenia, da anni sono reclusi donne, bambini, profughi senza alcuna speranza né di uscire né di veder soddisfatti i più elementari diritti.
Il confine Italo-Sloveno di Schengen continua a marchiare con la clandestinità migliaia di persone ogni anno e a produrre, come in passato, una Storia di violenze e ingiustizie.

Questi “centri della vergogna” rappresentano delle ferite aperte nei territori, ma nello stesso tempo indicano l’ elemento imprescindibile dell’ intervento politico e dell’impegno di chi pratica l’insubordinazione e la resistenza sul confine.
Attraverso le lotte che da anni portiamo avanti, siamo riusciti a creare tra l’Italia e la Slovenia un’efficace rete territoriale e transnazionale di opposizione a tali mostri, all’Europa di Schengen, per la libera circolazione e per l’Europa dei diritti di cittadinanza.
Ma nonostante questa opposizione, sociale e istituzionale, l’ex Ministro degli Interni italiano Pisanu ha scavalcato le volontà del territorio e dei suoi cittadini e ha aperto il lager di Gradisca.
Allo stesso modo abbiamo visto tutto il percorso dei partiti italiani rappresentanti la sinistra, che da oppositori, ieri, all’apertura del lager, oggi si ritrovano a “governarlo”.
Ed è sempre presente il ricatto di arbitrari standard europei, che viene usato per giustificare l’esistenza, in ogni paese, di questi mostruosi sistemi di privazione della libertà e di umiliazione della dignità umana.

Ma la responsabilità dell’esistenza di questi centri ricade però anche su chi questi centri li fa funzionare. Sono gli enti gestori, che, sbandierando una attività di assistenza, in realtà speculano sulla vita dei migranti e si arricchiscono sfruttando le loro sofferenze. E’ il caso della Cooperativa Minerva che gestisce il Cpt di Gradisca.
In queste settimane sono emersi gravi episodi che dimostrano il clima dentro a questo cpt : atti di autolesionismo dei migranti, stanze di contenimento e di isolamento, continue tensioni tra migranti e lavoratori della Minerva, vari tentativi di fuga, scioperi della fame e una scarsa assistenza a persone con problemi di salute. Inoltre, a causa del particolare regime a cui questi centri sono sottoposti, è stato ed è tuttora difficile capire il numero reale di persone quotidianamente trattenute, trasferite o deportate.

Siamo fermamente convinti, oggi come ieri, che al di là di qualsiasi colore politico possano avere i governi europei, e delle giuste o sbagliate speranze che si ripongono in essi, l’unica maniera per chiudere il lager di Gradisca, quello di Postojna in Slovenia, come pure tutti quelli presenti in ogni altro paese, sia quella di mobilitarci di nuovo in maniera permanente contro i CPT e contro il sistema giuridico-economico che li tiene in piedi.

La proposta che abbiamo portato all’Assemblea degli IWW a Verona il 3 giugno scorso, e alle reti che vi si riconoscono, è quella di aderire e partecipare fin da subito ad una mobilitazione che intende assediare il confine orientale dell’Europa fortezza.
Per fare questo lanciamo un invito a tutte le reti locali, nazionali ed Europee, a partecipare e a costruire insieme, una settimana di azioni, dibattiti, musica e di iniziative pubbliche contro i cpt, per la libera circolazione.
Una settimana in cui i lager di questo territorio, i gestori (la Cooperativa Minerva e il suo boss Adriano Rucchini) e tutti coloro che ne permettono il funzionamento, non avranno pace, perchè quella vergogna va chiusa subito, come vanno chiusi il centro di Postojna in Slovenia e tutti gli altri campi di deportazione europei.
Lanciamo questo appello a tutte le reti antirazziste europee, a tutte le realtà che in questi anni hanno lottato contro i lager per migranti, il razzismo e la precarietà, per ritrovarci insieme a Gorizia dal 19 al 23 luglio 2006, dove useremo il CSO Clandestino come campo base per l’assedio del confine e dei CPT!

Per la libera circolazione di tutte e tutti
No one is illegal, siamo tutti clandestini