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No all’Hotspot, fabbrica di clandestinità

Una nota della Campagna Welcome Taranto

Diciamo con chiarezza che non condividiamo il sistema hotspot, che a Taranto ha già denunciato la propria inefficienza alla prima prova.

Con i primi respingimenti di migranti si sono manifestate infatti tutte le criticità che da più parti erano state segnalate. Quello che temevamo è infine accaduto e il sistema hotspot, se ancora ce ne fosse bisogno, ha evidenziato tutte le sue falle in ordine al non rispetto delle convenzioni internazionali e delle norme costituzionali italiane a garanzia dei diritti dei richiedenti asilo.

Alle persone “espulse” non sono state fornite le informazioni a riguardo del loro status, sono stati fatti firmare documenti senza che fosse loro chiaro il contenuto e gli è stato notificato un provvedimento di espulsione entro una settimana attraverso il varco di Fiumicino, ben sapendo che questo non sarebbe stato possibile in virtù del fatto che queste persone non hanno passaporto né denaro.

Solo l’attivarsi di volontari e volontarie delle associazioni, ha consentito che in qualche modo fossero a mala pena garantiti i pasti e un posto per dormire, come pure la possibilità di telefonare e di ricevere le rimesse tramite i Money transfer. Per questo chiediamo con forza una struttura in cui accogliere chi viene respinto dall’hotspot ed ha pochi giorni per abbandonare l’Italia. Inoltre è necessario venga messa in campo una soluzione dalle istituzioni locali e nazionali, affinché i migranti con foglio di via possano avere un pasto caldo ed un posto per dormire e ritemprarsi in attesa di riprendere il loro lungo viaggio.

Sappiamo che i costi di questa accoglienza non possono gravare esclusivamente sul Comune di Taranto e per questo chiediamo che le istituzioni nazionali, per tramite della Prefettura, se ne facciano carico. Ricordiamo infatti che nel primo weekend di aprile tra i 150 ed i 200 marocchini sono stati allontanati dall’hotspot inaugurato al porto qualche settimana fa. È iniziata, quindi, anche da noi l’operazione di filtraggio. Questi profughi sono considerati migranti economici e non richiedenti asilo. Non sono ‘meritevoli’ di protezione, perché provenienti dal Marocco, un Paese ‘sicuro’. Peccato che in Italia non ci sia nessun elenco ufficiale che stabilisca quali siano i Paesi senza rischi e soprattutto che per legge il respingimento non può avvenire sulla base della nazionalità ma va considerato caso per caso. Una volta respinti, i migranti, con foglio di via alla mano, hanno una settimana di tempo per lasciare l’Italia e tornare in patria. Invece molti raggiungeranno altri parenti sul territorio italiano, divenendo di fatto irregolari, o si recheranno in altri Paesi europei, che una volta accertato che sono stati fotosegnalati in Italia, li rispediranno nella nostra penisola. Senza soldi, senza riferimenti, soli. Li abbiamo trovati così in zona porta Napoli e a due passi dai binari ed altri ne circolano in queste ore. La questione viene affrontata come fosse un’emergenza, ancora una volta, ma di hotspot a Taranto si parla da mesi.

Tutti sapevano che questi respingimenti ci sarebbero stati prima o poi ma nessuna delle istituzioni locali e nazionali se ne è preoccupata. La maggior parte di questa gente non ha la possibilità economica di allontanarsi da qui. In un Paese civile duecento persone non possono essere lasciate per strada, senza cibo e senza soldi. Cosa sarebbe successo se non ci fossero stati i volontari a porre rimedio ad una situazione insostenibile, fornendo il necessario per partire, mettendo in contatto i migranti con le loro famiglie sparse in mezza Europa, perché mandassero loro il denaro per il viaggio?

E per questo noi oggi ci domandiamo:
Come e chi gestirà l’hotspot nei prossimi mesi? E con quali procedure e criteri?
Può essere delegata all’associazionismo volontario l’organizzazione dell’accoglienza di chi viene respinto?
Con quali criteri i migranti vengono respinti?
Viene garantita ad ogni migrante l’assistenza legale ed il diritto di fare domanda di asilo?

Attendiamo risposte dalle istituzioni.

Links utili:
Campagna Welcome Taranto su FB