Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

No alla direttiva della vergogna, No all’Europa del filo spinato

Un appello lanciato dalla Federazione delle associazioni di Solidarietà con i lavoratori immigrati (Francia)

Il 21 maggio un progetto di direttiva europea sulla detenzione amministrativa e l’espulsione dei cittadini stranieri , la cosiddetta « direttiva rimpatri », sarà votata dal Parlamento europeo. Questa direttiva prevede, da una parte, una durata della detenzione amministrativa che potrà arrivare fino a 18 mesi (mentre al momento attuale in Francia questo tipo di detenzione dura 32 giorni) e, dall’altra, un’interdizione a rientrare in territorio europeo della durata di 5 anni per tutte le persone ‘rimpatriate’

Seguendo la tendenza dell’ « immigrazione scelta », l’Europa si appresta quindi a dotarsi di un arsenale legislativo senza precedenti. La chiusura delle sue frontiere e l’irrigidimento delle politiche nazionali in materia di immigrazione hanno condannato un enorme numero di persone alla clandestinità e/o allo statuto di sans papiers. Questo arsenale repressivo va così a colpire violentemente una popolazione che si trova già in situazione di estrema precarietà.

Ancora una volta, solo gli aspetti più repressivi e sicuritari determinano le politiche europee. Adottare questa direttiva costituirà un vero attacco a diritti fondamentali come quelli alla libertà e alla sicurezza , o al superiore interesse del minore (tale direttiva prevede infatti anche la detenzione dei bambini).

L’Europa non può in questo modo ufficializzare l’intollerabile. Non può sferrare un simile attacco al diritto di emigrare, diritto peraltro garantito dai testi di legge internazionali. L’Europa non può criminalizzare degli esseri umani la cui sola colpa è quella di avere esercitato “il diritto di lasciare il proprio paese”, diritto enunciato dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo.
 
La FASTI denuncia e condanna queste politiche sempre più liberticide e le derive che esse potranno prendere nei paesi che si ritengono invece difensori dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

La FASTI denuncia queste politiche che mirano a costruire un’Europa del filo spinato, che criminalizzano e uccidono le popolazioni straniere presenti sul suo territorio o alle sue frontiere, mentre esacerbano le tensioni e costruiscono un terreno favorevole per il razzismo e la xenofobia.

Per queste ragioni la FASTI lancia un appello al movimento delle ASTI e ai loro partners locali (collettivi, associazioni, ecc.):

Per organizzare una grande mobilitazione davanti le prefetture e i centri di detenzione

Mercoledì 7 maggio 2008 alle ore 18 :00, oppure;

 Per raggiungere il raggruppamento europeo conetro « la direttiva della vergogna »

a Bruxelles, mercoledì 7 maggio 2008 (alle 12:30, place Schuman).