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da il Gazzettino del 11 Gennaio 2008

No di Amato al bonus-scuola di Romano d’Ezzelino

Il ministro dell’Interno crea un caso attorno ad una delibera del comune vicentino che escluderebbe gli studenti extracomunitari

Bassano del Grappa

Il ministro dell’Interno Giuliano Amato si scaglia contro il “bonus d’istruzione” il cui regolamento è stato approvato dal consiglio comunale di Romano d’Ezzelino alla fine di novembre, e che eslcude dal beneficio gli studenti extracomunitari anche se meritevoli.

Amato è intervenuto ieri in occasione della presentazione a Roma del primo anno di attività della Consulta giovanile per il pluralismo religioso e culturale, promossa insieme al ministro per le Politiche giovanili, Giovanna Melandri. «Ci sono tendenze che stanno crescendo – ha sottolineato il ministro – e che portano a distinguere i bambini per provenienza etnica e religione. Il solo fatto che in Italia si possa distinguere etnicamente tra chi può ottenere una borsa di studio a differenza di un altro – ha aggiunto riferendosi al caso di Romano – è un delitto di estrema gravità. Dobbiamo creare il clima perchè nessuno commetta i delitti e fra i miei mestieri in questo Governo c’è quello di dare la caccia a quelli che li commettono, ma di sicuro se si fa abbastanza perchè non vengano commessi è meglio».

Da Romano d’Ezzelino arriva la replica del sindaco Rossella Olivo, iscritta a Forza Italia e a capo di una coalizione della Cdl con Lega, An e Udc. «Mi stupisco che il ministro Amato – dice la Olivo – si permetta di criticare un provvedimento amministrativo adottato dal comune di Romano d’Ezzelino che evidentemente non conosce. Quello che dice il ministro è una sua opinione. E poi Amato dovrebbe anche spiegare ai giovani della Consulta – sostiene Rossella Olivo – che cosa gli italiani danno agli stranieri presenti nel territorio nazionale. Ricordo che anche nel mio comune gli extracomunitari hanno tutti i diritti garantiti, dall’istruzione alla sanità. Comunque essere criticata dal ministro per una scelta amministrativa di questo tipo non può che farmi onore».

Nel dibattito interviene anche l’assessore comunale alla pubblica istruzione Michele Sella, dell’Udc, che ha proposto il provvedimento, e che fu attaccato dalle minoranze per il fatto di essere insegnante di catechismo. Quella del regolamento che istituisce il bonus d’istruzione è stata una decisione molto criticata dall’opposizione che ha anche ricordato come lo stesso sindaco avesse escluso due anni fa gli immigrati dagli aiuti alimentari della Croce Rossa.

«Noi non abbiamo ristretto la concessione dei bonus, ma l’abbiamo allargata. Infatti – esordisce Sella – il provvedimento, rispetto a quello in vigore nel nostro comune dal 1999, estende il bonus anche ai cittadini della Comunità Europea, lo allarga ai laureati e toglie il limite del reddito. Ricordo che finora ad essere premiati erano solo gli studenti italiani. Come si vede prima era decisamente più restrittivo, ma probabilmente ha fatto notizia solo ora». Sella difende a spada tratta la decisione, che già nei mesi scorsi aveva fatto discutere a livello nazionale.

«A parte questo il nuovo regolamento non fa nessuna distinzione in base alla provenienza etnica o religiosa, come accennato dal ministro, e non considero assolutamente la sua adozione la commissione di un delitto. Personalmente sono convinto della piena legittimità, altrimenti non l’avrei proposto in commissione e in consiglio». Nemmeno l’assessore si dice preoccupato per le parole di Amato: «Ha la fama di essere un politico serio e competente, sono dell’idea che se gli venisse sottoposto il testo esatto del nostro provvedimento potrebbe anche modificare la sua opinione. Probabilmente – conclude – gli sono state riferite delle inesattezze circa il contenuto».