Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Noi respingiamo il razzismo, noi respingiamo i razzisti

di Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo

Lunedì 14 marzo il leghista Borghezio e la figlia di Le Pen, del Fronte
nazionale, candidata alle prossime presidenziali francesi, cercheranno
di utilizzare Lampedusa come palcoscenico per l’ennesima esibizione di
forza contro i migranti, in un momento nel quale l’Europa dovrebbe
aprire le porte a coloro che fuggono dal mattatoio libico e dalla
miseria della Tunisia, dove la crisi del turismo e l’incertezza
politica sta costringendo alla fuga migliaia di giovani.

E il peggio
potrebbe ancora arrivare, se si permetterà a Gheddafi di continuare a
bombardare la popolazione con le armi vendute dall’Italia e da altri
paesi europei. Se il dittatore dovesse rioccupare anche la parte
orientale del paese, le partenze di migranti in fuga dall’inferno
libico potrebbero aumentare in misura oggi imprevedibile.

E’ l’ennesimo
frutto avvelenato della politica di esternalizzazione dei controlli di
frontiera, affidati da anni a dittatori come Moubarak, Ben Ali e
Gheddafi. Adesso in una situazione assai delicata, mentre i ragazzi che
giungono a Lampedusa vengono tutti iscritti nel registro degli indagati
per il reato di immigrazione clandestina, dopo che il centro di
Contrada Imbriacola ha ripreso a funzionare come un CIE a porte chiuse
(centro di identificazione ed espulsione) a gettare altra benzina sul
fuoco dell’odio razziale giungono a Lampedusa due esponenti della
destra xenofoba europea, ben noti per le posizioni che hanno assunto in
passato, sollecitando gli istinti peggiori della popolazione.

Occorre organizzare per lunedì prossimo azioni di protesta a Lampedusa,
ma purtroppo molti non potranno venire, e poi l’isola ormai è
completamente militarizzata.
Ma quando si mostra il ridicolo dei
razzisti, i loro gesti estremisti, il loro linguaggio arrogante e
sprezzante, si fa loro la pubblicità che si meritano. Occorre rompere
il meccanismo di legittimazione che pure i grandi media stanno
concedendo a Borghezio e a Marina Le Pen.
Per questo occorre promuovere
per lunedì, fino a sera, una grande mobilitazione telematica, su scala
nazionale ed europea, che dia rilievo alle iniziative ed ai messaggi di
protesta contro l’occupazione di Lampedusa da parte di questi squallidi
rappresentanti della Lega e del Fronte nazionale francese, due partiti
che in modo sempre più evidente sono alleati nella guerra contro i
migranti, considerati come “nemici interni”. Alleati e protetti dalla
polizia che garantirà loro di lanciare da Lampedusa messaggi che, come
la poltica quotidiana che portano avanti a livello europeo,
contrastano con il più elementare riconoscimento della pari dignità e
dei diritti dell’uomo contenuti nelle Convenzioni internazionali e
nella Costituzione.
La sig.ra Le Pen e Borghezio con le loro
esternazioni violente saranno fuori dalla legge, commetteranno
probabilmente ancora una volta ilreato di istigazione all’odio
razziale, ma ancora una volta sarà loro garantita l’impunità e saranno
protetti dalle forze di polizia. E troveranno buoni alleati anche a
Lampedusa, isola caratterizzata da una forte presenza della Lega,
guidata dalla Maraventano.
Seguiremo con attenzione il loro passaggio
da Lampedusa e produrremo il massimo della nostra capacità di
controinformazione e di denuncia per contrastare i messaggi che hanno
già annunciato.
L’Europa governata dalle destre è una delle principali
responsabili dell’armamento di Gheddafi e del sostegno a tutti i
dittatori del mondo, vuoi per ragioni politiche che per ragioni
economiche.
L’Europa dei respingimenti, che adesso si vorrebbero
rilanciare non è la nostra Europa, è l’Europa responsabile delle
torture ai profughi bloccati in Libia negli scorsi anni, con il
concorso sostanziale degli agenti italiani, è l’Europa responsabile del
sangue che Gheddafi sta spargendo ancora adesso con le armi che Italia
e Francia in testa gli hanno ceduto.
No, lunedì non ce ne staremo certo
zitti e buoni. La visita della Le Pen e di Borghezio a Lampedusa dovrà
diventare una occasione per denunciare i veri responsabili delle
politiche di morte e di esclusione portate avanti dai governi europei e
in particolare dal governo italiano, con la vergognosa pratica dei
respingimenti collettivi in acque internazionali che adesso qualcuno
vorrebbe ripristinare.
Respingiamo Borghezio e Marine Le Pen, che le
nostre autorità avrebbero dovuto dichiararle persone non gradite in
questo momnento a Lampedusa, ma con il governo che ci ritrovamo è ormai
evidente che i razzisti e gli xenofobi hanno sempre più campo libero.

Occorre aprire al più presto canali umanitari per l’evacuazione dei
profughi dalla Libia, e dalla Tunisia, come richiede da settimane
inascoltato l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
L’accoglienza dei rifugiati va praticata in strutture capillarmente
distribuite su tutto il territorio nazionale, e l’aiuto dell’Europa va
chiesto a condizione che l’Italia onori i suoi obblighi di protezione,
obblighi rimasti finora inevasi, come dmostra la sorte di tanti
rifugiati dispersi nel nostro territorio.
Non abbiamo bisogno di luoghi
di “concentramento” come Lampedusa e Mineo, non ne hanno bisogno i
migranti, il lavoro per i giovani siciliani, come per molti immigrati
può arrivare dal turismo e non dal “business” dell’accoglienza dietro
le sbarre.
Occorre velocizzare al massimo i trasferimenti da
Lampedusa verso veri centri di accoglienza, come si fece nel 2008, con
un numero di migranti corrispondente a quello di queste settimane.
Mantenere per giorni migliaia di migranti bloccati a Lampedusa cancella
le speranze di sviluppo dell’isola, legate soprattutto al turismo, e
rende questo luogo meraviglioso un triste palcoscenico per le
esibizioni dei razzisti di turno che lo vanno a visitare per lucrare
altri vantaggi elettorali. Anche noi vogliamo andare a Lampedusa ed
incontrare la sua gente, senza campi di concentramento per migranti,
senza battaglioni di polizia e senza leghisti o razzisti di ogni sorta
in libera uscita. Speriamo presto di poterlo fare, come turismo
solidale, magari proprio al posto di quegli elettori di Borghezio che
in questi giorni si stanno affrettando a disdire le loro prenotazioni.