Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

Nuova entrata a Ceuta: preoccupazione di Amnesty International Spagna

8 agosto 2017

All’alba del 7 agosto, quasi 300 persone hanno provato ad entrare a Ceuta attraverso il passo di frontiera del Tarajal, 187 delle quali riuscendovi. Dinanzi alle immagini pubblicate da alcuni media, che hanno mostrato come l’operato di alcuni agenti sia consistito nell’infliggere colpi con manganelli e calci ai migranti che cercavano di entrare senza usare violenza, il direttore di Amnesty International Spagna, Esteban Beltrán, ha dichiarato:
È inaccettabile, come mostrato dal video, che si cerchi di impedire l’entrata di persone migranti e di possibili rifugiati a suon di calci e bastonate. Abbiamo scritto al Ministro degli Interni, Juan Ignacio Zoido, sollecitando chiarimenti sull’operato della polizia nel passo di frontiera. Come ribadito da questa organizzazione in precedenti occasioni, è necessario che si rivedano integralmente i protocolli di condotta, al fine di garantire, in casi come questo, l’esistenza e l’applicazione effettiva di misure di salvaguardia che tutelino i diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate”.

Amnesty International ha constatato con preoccupazione l’impossibilità di accesso ai posti di frontiera per le persone di origine subsahariana che intendono richiedere protezione internazionale, fatto che lascia loro, quale unica via percorribile, l’ingresso in maniera irregolare, sia esso tentando di saltare la valla, nascondendosi nei veicoli o attraversando il mare a bordo di imbarcazioni pericolose ed insicure, se non addirittura a nuoto. Gli ultimi tre tentativi di ingresso di questo mese, nei quali avrebbero potuto esserci persone rifugiate, sono un’ulteriore dimostrazione della necessità di garantire l’esistenza di postazioni abilitate per la richiesta d’asilo poiché, fino a quando ciò non avverrà, queste persone continueranno a percorrere vie pericolose”.

Inoltre, le dichiarazioni del Rappresentante del Governo a Ceuta, nelle quali indicava che la rottura di tibia e perone di un agente fosse conseguenza ‘del fare violento degli immigrati’, fatto che il video sembra smentire, potrebbero contribuire a fomentare un discorso d’odio e xenofobia. Amnesty International ha denunciato in numerose occasioni come la retorica del noi contrapposto al loro sia andata crescendo negli ultimi tempi, e che è necessario porvi fine”.