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da Repubblica del 18 febbraio 2004

Olanda, espulsione di massa negato l’asilo a 26 mila rifugiati

L’Aja – La Camera olandese ha approvato ieri il progetto di legge che prevede il rimpatrio di 26 mila immigrati irregolari che avevano chiesto asilo. E che, invece, nei prossimi tre anni dovranno tornare nel loro paese d´origine. Una vera espulsione di massa che ha sollevato l´ira dell´opposizione, e creato panico nelle comunità immigrate: l´immagine, terribile, del giovane iraniano Mehdy Kavousi che per protesta si è fatto cucire le palpebre e le labbra ha fatto il giro del mondo, mettendo sotto i riflettori il piccolo paese nordeuropeo e la linea dura del suo governo. Ma la controversa proposta avanzata dal governo di centrodestra ha ricevuto un via libera senza condizioni in Parlamento, in attesa della ratifica finale nella Camera alta: 87 voti contro 57. E non c´è stato verso di far passare mozioni che avrebbero “ammorbidito” la proposta, firmata dal ministro liberale Rita Verdonk.

La legge, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo aprile, colpisce tutti gli immigrati arrivati in Olanda prima del primo aprile del 2001, molti dei quali giunti come rifugiati da Afghanistan, Jugoslavia e Iraq. E´ prevista un´amnistia solo per 2.300 persone, casi giudicati particolarmente gravi, autorizzate a restare in Olanda. Gli altri irregolari saranno espulsi anche se risiedevano nei Paesi Bassi da anni, con un lavoro.

Con questo provvedimento, il governo di centrodestra guidato da Jan Peter Belkenende va ben oltre la politica anti-immigrazione sostenuta da Pym Fortuyn, il leader nazionalista ucciso a maggio del 2002, che era invece favorevole a un´amnistia nei confronti dei rifugiati anche senza documenti in regola che risiedevano nei Paesi Bassi da alcuni anni. C´è di più: la proposta di legge è stata avanzata in un momento in cui le richieste di asilo nei Paesi Bassi sono in calo. Secondo l´ufficio di statistica olandese, infatti, si è passati da 43.560 pratiche del 2000 a 18.670 del 2002. Contraria al provvedimento una larga fetta dell´opinione pubblica, circa i due terzi della popolazione che, secondo i sondaggi, non lo considera un rimedio adatto a combattere la disoccupazione, come propagandato dal governo. Così, prima che la proposta arrivasse alla tappa finale, il paese si è risvegliato: la popolazione è scesa in piazza insieme agli immigrati che hanno adottato anche forme estreme di protesta, come quella di Kavousi.

Alla legge si sono opposti anche molti sindaci e il Consiglio delle Chiese, che riunisce 18 diverse autorità religiose, che ha inviato una lettera al governo per ricordare come «molti richiedenti asilo vivano in condizioni critiche. Hanno problemi fisici e mentali, le loro famiglie sono state divise e nei paesi di origine non c´è sicurezza». Anche l´amnistia per i casi «particolarmente gravi» viene giudicata troppo limitata. Critiche anche dall´Alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l´olandese Ruud Lubbers. Per l´organizzazione statunitense Human Rights Watch, la linea dura passata ieri segnala un pericoloso allontanamento dell´Olanda dal suo ruolo storico di «capofila nella tutela dei diritti umani».