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Oltre la repressione: uno strumento di difesa legale per i venditori ambulanti

Le conseguenze amministrative e penali, le strategie difensive più idonee.

Ogni estate diviene di grande rilevanza il tema dei venditori ambulanti migranti, una rilevanza nata in parte per riprodurre quel meccanismo tautologico di costruzione della paura rispetto ai cittadini migranti e all’immagine che di essi scaturisce dall’incontro di più attori sociali: mass media, politici/amministratori, opinione pubblica.
Il venditore ambulante migrante diviene, pertanto, l’archetipo di tutto ciò che normalmente è sinonimo di criminalità, devianza, emergenzialità.
Chiaro che, in questi termini, ciò che assume soprattutto a livello mediatico, come accade per i venditori ambulanti migranti, l’aspetto di un “fenomeno di massa” che “invade” in maniera simile le spiagge romagnole, le calle di Venezia, o le piazze di Firenze, vede come unica risposta quella di ordine pubblico, ordine pubblico finalizzato alla riproduzione di una repressione agita verso l’anello più debole della forza lavoro precaria, quella migrante.
Venditori ambulanti migranti e non, definiti sbrigativamente “abusivi”, termine che però non tiene per nulla in considerazione le condizioni che generano questo tipo di attività, condizioni sempre più legate al sistema normativo italiano ed europeo e agli enormi dislivelli di ricchezza prodotti dall’economia neoliberista in tutto il Pianeta Terra.
Una risposta e un sostegno concreto a questi cittadini arriva invece da alcune realtà riminesi, l’Associazione No Border e il Laboratorio Sociale Occupato Paz, che grazie alla consulenza legale dell’Avvocato Paola Urbinati del Foro di Rimini, hanno realizzato una Guida informativa/legale rivolta proprio ai venditori ambulanti migranti.
La guida nasce all’interno di un serie di iniziative ed azioni, che partono da un’analisi biopolitica del tema dei venditori ambulanti, analisi che si articola su due livelli principali:
1. attuare metodi concreti di sostegno ai venditori ambulanti migranti, ovvero piccole strategie di resistenza, rispetto a pratiche di controllo, repressione e polizia (dai pattuglioni sulla spiaggia, ai controlli nelle abitazioni);
2. la necessità di attivare un’analisi socioantropologica, lungi dall’eccezionalità, dal sensazionalismo e dall’emergenzialità che caratterizzano sempre di più l’informazione e le informazioni rispetto ai venditori ambulanti, in particolar modo quando si tratta di migranti.
Per ora, è stata prodotta la Guida informativa/legale , suddivisa in due parti principali e tradotta in francese e in inglese.
La prima parte della guida prende in considerazione i rischi che corre il venditore ambulante senza licenza, sia dal punto di vista amministrativo che penale.
La seconda parte della guida si occupa delle conseguenze penali in cui possono incorrere i venditori ambulanti migranti in regola con il pds, sia coloro che non lo sono.
Dall’altra parte, oltre i muri e le spirali repressive, le realtà che hanno dato vita alla guida, cercano di tracciare nuovi percorsi all’insegna del rispetto delle alterità e della valorizzazione di alcuni diritti fondamentali, come quello all’assistenza legale ed informativa, spesso negata a questa invisibile categoria di cittadini.

Introduzione alla “Guida informativa/legale”
Guida informativa/legale per venditori ambulanti