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da Il Manifesto del 10 gennaio 1997

“Omicidio”: ora la Grecia dà la caccia ai trafficanti

da Atene PAVLOS NERANTZIS

La collisione tra due navi cariche di clandestini nel canale di Sicilia, che avrebbe provocato la morte di 283 persone, è un fatto reale e non una storia inventata dagli immigrati arrestati nel Peloponneso per ottenere l’asilo. Ieri il ministero dell’ordine pubblico ad Atene, poche ore dopo l’incriminazione di undici persone accusate di aver provocato il naufragio della nave Friendship all’alba di Natale, ha ammesso che la collisione è effettivamente avvenuta.

Il presunto colpevole di questa drammatica storia che per due settimane ha interssato a vario titolo l’Interpol e le autorità greche, italiane, maltesi ed egiziane, mettendo ancora una volta in luce l’esistenza di uno spregiudicato traffico di schiavi contemporanei, è il libanese Yusef El Halal, 39 anni, abitante ad Atene, dove da anni è sposato con una cittadina greca. Yusef El Halal è il capitano della nave Yioham (o Johan, secondo altri) che ha colpito volutamente, secondo le prime indagini, la nave Friendship per motivi ancora non chiariti.

Oltre a lui, il procuratore presso la questura di Nafplio Jannis Provatas, ha incriminato altre 10 persone, (4 greci e 6 di varie nazionalità) di omicidio colposo, di traffico di immigrati clandestini e di altri reati minori. Il magistrato ha preso il provvedimento dopo aver esaminato un voluminoso dossier pieno di testimonianze dei sopravvissuti e di altri documenti ritenuti estremamente importanti per la ricostruzione della vicenda.
Tra gli accusati figura anche, Eftichios Zervoudakis, 42 anni, considerato il cervello di una rete internazionale di trafficanti privi di scrupoli che vendono sogni ai disperati dell’Asia. L’uomo è una vecchia conoscenza degli inquirenti greci. In passato è stato coinvolto infatti in inchieste su dei traffici di droga. Nel settembre dell’88 era stato arrestato insieme ad un agente della polizia e ad un altro presunto complice per aver portato dal Libano 33,5 chili di canapa indiana.
Due degli incriminati per il naufragio di Natale, Michalis Fanourakis e Antonis Sfakianakis, originari di Creta, lavorano come macchinisti della Yioham , mentre altri due marinai sono abitanti di Malta. I loro nomi sono Marchel Barbara (di origine pakistana) e Dionissis Avgerinos, di origine greca. La ricerca di quest’ultimo potrebbe però risultare vana. Secondo una prima ricostruzione, Avgerinos viaggiava infatti sulla nave affondata insieme a sua moglie e non è da escludere che entrambi siano annegati. Nessuno ha più avuto loro notizie dalla vigilia di natale.
La magistratura greca non escludere la possibilità che nelle prossime ore altre persone possano essere incriminate. Gli investigatori contano molto sulle testimonianze di due pakistani e di un indiano, inquisiti pure loro, che si trovano tuttora insieme ai clandestini arrestati nella stazione di polizia a Nafplio. Per questo motivo ieri gli immigrati hanno ricevuto la visita degli ambasciatori di India e Pakistan ad Atene.
Secondo alcuni clandestini, Zervoutakis, il cervello della rete internazionale, si è salvato insieme ad altri 28, ma dopo che è salito sulla nave Yioham sono state perse le sue tracce. Interrogativi rimangono anche sulla sorte del capitano Yusef El Halal, il quale, secondo sua moglie, ha telefonato ai suoi parenti 2 giorni dopo il naufragio, dicendo che si trovava “in un porto della Romania pronto a partire per la Tunisia”.

Nel frattempo altri 31 clandestini sono stati trovati in un’isoletta rocciosa vicino a Rodi. Scaricati lì da una imbarcazione proveniente dalle coste turche, sono rimasti senza aiuto per 24 ore, visto che i motoscafi della polizia portuale non riuscivano ad avvicinarsi a causa delle cattive condizioni del tempo, mentre la marina di guerra si dichiarava incompetente. Alla fine, dopo l’iniziativa del sindaco di Simi, un’isoletta vicino a Rodi, sono stati trasferiti con un peschereccio in un centro abitato, dove hanno ricevuto le prime cure.
Anche la Grecia sta scoprendo il problema degli immigrati che cercano di passare clandestinamente in Europa, vittime di solito di reti internazionali di “merce umana”. A questo proposito l’europarlamentare della coalizione della sinistra Alekos Alavanos ha annunciato l’intenzione di chiederà all’Unione europea di premere sui paesi vicini, e soprattutto sulla Turchia, per avviare una collaborazione che permetta di affrontare in comune la questione. Intanto il ministro degli interni greco ha già preparato un progetto di legge per il regolamento della permanenza degli immigrati in Grecia.

I nomi dei fantasmi
Ecco l’elenco dei sessantotto cittadini pachistani coinvolti nel naufragio di Natale. E’ stato stilato dall’ambasciata pachistana in Grecia (vedi articolo qui accanto), secondo la quale sulla nave viaggia-vano altri venti connazionali non identificati. Accanto al nome delle vittime del disastro figurano (non sempre) il nome del padre (dopo la sigla s/o), il villaggio e la regione-stato di provenienza.

Dispersi:

Ghazanfar Ali, Chak Issa, Jhelum; Pervaiz Iqbal, Chak Issa, Jhelum; Zulfiqar Ali, Guliana, Gujrat; Arshad Mehmood, Malikpur, Chodo, Gujrat; Azhar Iqbal, Dalla Rijari, Gujrat; Qamar Abbas, Lalamusa, Gujrat; Ghulam Rasul, Ali Chak, Gujrat; Zafar Iqbal, Dhunni, Gujrat; Shabbir Hussein Shah, Dhunni, Gujrat; Naveed Akhtar, Kariarwala, Gujrat; Ahsan Shah, Medina, Gujrat; Asif Mehmood, Mohalla, Kalupura, Gujrat; Mubashir Ali, Mohalla, Kalupura, Gujrat; Maulvi Mohammad Basharat, Rangra, Gujrat; Ansar Ali, Bhouch, Gujrat; Akhtar Ali, Dakkhar, Gujrat; Zubair Ahmed, Chalian Wala, Mandi Bahawuddin; Mohammad Arif, Buzurgwal, Gujrat; Malik Guzar Ahmed, Dhomeli, Raipur Jhelum; Raja Nadeem, Sadwal, Gujrat; Shahab Khan, Marghaz, Swab, Peshawar; Ikram Khan Swabi, Peshawar; Ishtiaq Ahmed, Sitra Chian, Swabi, Peshawar; Rais Khan, Kodhair Swabi, Peshawar; Habib ur Rehman, Swabi, Peshawar; Zahir Shah, Swabi, Peshawar; Abid Hussain, Swabi, Peshawar; Iqtadar Ali, Swabi Peshawar; Mohammad Fahim Kahn, Kodhair, Swabi, Peshawar; Haji Matin Khan, Swabi, Peshawar; Fazal Moula Khan, Swabi, Peshawar.
Superstiti (detenuti in Grecia a Naufplion, raggiungibili telefonicamente dall’Italia al 003071224847):
Mazhar Iqbal s/o Bahaduz Khan, Tibbi Chachian, Near Chokar, Gujrat; Shamriaz Ahmed s/o Faiza Ahmed, Dhakkar, Gujrat; Ghulam Sarwar s/o Allah Ditta, Dhakkar, Gujrat; Munawwar Hussain s/o F. Mohammad, Dhakkar, Gujrat; Sajjad Ahmed s/o Fazal Dad, Amrab Halan, Gujrat; Mohammad Nasir s/o Mohammad Yaqub, Bannian, Gujrat; Mohammad Ashfaq Sahi s/o Ghulam Mohammad, Toor, Jhelum; Sajjad Nayyar s/o Fazal Hussain, Moh. Sial Colony, Gujrat; Amir Maqbool s/o Maqbool Hussain, Moh. Sial Colony, Gujrat; Ahsan Arshad s/o Arshad Ali, Rang Pura, Gujrat; Arshad Mahmood s/o Mohammad Shafi, Raia, Jhelum; Mohammad Arshad s/o Nazir Ahmed, Noor Jamal Shumali, Gujrat; Manzoor Hussain s/o Noor Mohammad, Noor Jamal Shumali, Gujrat; Khizar Hayat s/o Roshan, K. Kamala, Gujrat; Asghar Mahmood s/o Mohammad Hussain, Kharian, Gujrat; Mohammad Ashraf s/o S. Khan, Dhakran Wali, Gujrat; Mohammad Afzal s/o Atta Mohammad, Dhunni, Gujrat; Mohammad Zubair s/o Karam D., Dhunni, Gujrat; Rizwan Amir s/o Mohammad Sharif, Bahirwal, Gujrat; Asif Mahmood s/o Allah Ditta, Chak No. 2, Shumali Sargodha; Ihsan Ellahi s/o Rehmat Khan, Malikpur Chapra, Gujrat; Rukhsar Ahmed s/o Nadir Khan, Kotla Bilurh, Gujrat; Riaz Ahmed s/o Mian Abdul Ghafoor, Chak Sikander No. 30, Gujrat; Mohammad Akram s/o Allah Ditta, Chak Purana, Gujrat; Shahab Ahmed s/o Sher Mohammad, Marghaz Swabi, Peshawar; Pervaiz Akhtar s/o Mohammad Aslam, Bekianwala, Gujrat; Mohammad Akram s/o Master Mohammad Din, Bekianwala, Gujrat; Khowaja Tarik Mahmood, Kasmiri Dwakhana, Wazirabad, Gujranwala; Shakil Khan, Moh. Rahim Pura, Allahbad, Wazirabad, Gujranwala; Riaz Ahmed, Moh. Rahim Pura, Wazirabad, Gujranwala; Irfan Goundal, Moh. Muslim Abbad, Gujrat; Naveed Akhtar Kumhar, Dhalian Chowk, Dinga, Gujrat; Asghar Ali, Dillo, Gujrat; Mohammad Salim, Nathia, Gujar Khan, Rawalpindi; Mohammad Israr, Nathia, Gujar Khan, Rawalpindi; Mohammad Imran, Nathia, Gujar Khan, Rawalpindi; Mohammad Afzal, Guliana, Gujrat.