Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
//

Ong spagnola accusa la Spagna di respingimento illegale di migranti

Infomigrants, 6 gennaio 2020

Photo credit: Caminando fronteras

La dichiarazione è stata co-firmata da oltre 60 organizzazioni per i diritti umani.
Caminando Fronteras (‘Walking Border’) ha denunciato quella che ha chiamato l’immediata espulsione dei migranti sub-sahariani sbarcati venerdì sulle isole spagnole di Chafarinas. Caminando Fronteras chiede che venga fatta un’indagine sulla possibile violazione dei diritti umani.


La guardia costiera spagnola avrebbe infatti riconsegnato i migranti alle autorità marocchine poche ore dopo l’attracco sul suolo spagnolo. Caminando Fronteras sostiene che si tratti di una violazione delle protezioni garantite dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, la quale stabilisce che le persone senza documenti che arrivano sul territorio europeo hanno il diritto all’informazione, alla cura e al trattamento delle loro domande di asilo.
Il controllo delle frontiere e il contenimento dei flussi migratori non possono in alcun caso violare le leggi vigenti“, afferma la dichiarazione.

Dichiarazioni contrattuali
Mentre da un lato i rappresentanti del governo spagnolo nell’enclave spagnola di Melilla hanno confermato all’Associated Press (AP) che circa 40 migranti sono stati riportati in Marocco venerdì, dall’altro hanno affermato in una dichiarazione che i migranti sono stati salvati dalle autorità marocchine in mare e non sul territorio spagnolo.
Helena Maleno, importante attivista e membro di Caminando Fronteras, ha respinto la dichiarazione come falsa. La Maleno ha pubblicato su Twitter una foto ricevuta da uno dei migranti del gruppo, che mostra una persona seduta su una roccia, avvolta in un sacco di plastica nel tentativo di proteggersi dal vento.

Maleno ha anche pubblicato i segnali GPS condivisi dai migranti con Caminando Frontera a conferma del fatto che i migranti avessero effettivamente raggiunto il territorio spagnolo delle isole Chafarinas, situato a soli 3,5 chilometri dalla costa del Marocco.

In un messaggio audio, riportato da uno dei migranti, una donna racconta in lingua francese di essere stata riportata in Marocco dalla Guardia Civil spagnola. “Pensavamo ci avessero portati a Melilla, ma poi abbiamo sentito gente che parlava arabo. È stato allora che ci siamo resi conto che non erano spagnoli e che ci trovavamo in Marocco.” L’audio è stato pubblicato sul feed twitter di Caminando Frontera.

Un sito di informazione spagnolo riporta che tra i 42 migranti c’erano 26 donne e due bambini di 3 e 4 anni.

Secondo quanto riferito da eldiario.es, il gruppo comprendeva malati e molte persone che avevano espresso la loro intenzione di presentare domanda di asilo, tra cui almeno due provenienti dall’Etiopia, paese di origine di molti rifugiati.
Non è stato solo un respingimento all’ingresso, queste persone stavano aspettando per ore in territorio spagnolo senza alcuna assistenza“, ha denunciato Maleno all’AP.