“Il medico non e’ un delatore e risponde all’obbligo deontologico di garantire assistenza a tutti senza distinzioni di eta’, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalita’, di condizione sociale, di ideologia, in tempo di pace e in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera”.
Lo afferma in una nota il presidente dell’Ordine dei Medici di Udine Luigi Conte che dichiara apertamente “si’ alle cure ai clandestini”. “E’ fondamentale – sostiene – garantire le cure anche agli immigrati irregolari che se venissero meno o si frapponessero barriere ideologiche creerebbero una clandestinita’ sanitaria, pericolosa per l’individuo e per la collettivita’”. “Con questo non si vuole negare la giusta e condivisibile attenzione che va posta al problema della sicurezza – aggiunge Conte – ma riteniamo che essa vada coniugata con uguale attenzione con i principi civili e sociali del nostro Paese, da sempre ispirati alla solidarieta’, all’accoglienza e alla tutela della salute, senza tralasciare la doverosa attenzione ai principi etici e deontologici fondamentali della professione medica”. Il presidente Conte approva quindi la linea regionale secondo cui “e’ doveroso prestare le cure anche agli irregolari” e coglie l’occasione “per fare una critica alla posizione espressa tempo fa dal ministro Sacconi secondo cui il medico curante deve segnalare se il paziente e’ un irregolare”.
Ordine dei Medici di Udine: “Doveroso garantire cure ai migranti”
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