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Orientamento, potere, città. Mappe locali di migranti-bolognesi

Tesi di laurea di Mara Degiorgi, che ringraziamo

Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Scuola di lettere e beni culturali

Corso di laurea in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali

Orientamento, potere, città. Mappe locali di migranti-bolognesi

Tesi di laurea in Antropologia sociale

Relatore Prof: Luca Jourdan
Presentata da: Mara Degiorgi

Anno accademico 2015-2016


Introduzione

«(…) Le esperienze quotidiane sembrano solo frammenti di vita individuale, lontani degli eventi collettivi più visibili e dai grandi mutamenti che traversano la nostra cultura. Eppure in questa trama minuta di tempi, di spazi, di gesti e relazioni avviene quasi tutto ciò che è importante per la vita sociale. Qui si produce il senso di quello che facciamo e si radicano le energie da cui scaturiscono anche gli eventi clamorosi» 1.

Non amano parlare del loro arrivo a Bologna. Gli occhi si abbassano e il dialogo diventa farraginoso, la voce si abbassa altrettanto. Si sono ritrovati qui, dopo due/tre anni di viaggio Africa – Italia, non per loro scelta ma per l’arbitrarietà della politica e del sistema di accoglienza.

La presente ricerca è un reportage etnografico incentrato sul quotidiano che si crea e si disfa nei due anni di vita da richiedente asilo a Bologna. Il sistema di accoglienza prevede oggi, tra le altre cose, dei tempi di attesa. Obiettivo della tesi è osservare gli esiti delle politiche di accoglienza sui soggetti-destinatari.

Attraverso l’osservazione del contenuto che assumeva giorno dopo giorno il loro quotidiano precario, instabile, quasi ossimoro di se stesso, si è potuto intravedere l’invisibilità della politica nel visibile comportamento fatto di scelte e non scelte compiute.

Si dice che esistono, per esempio, ‘i migranti’, ‘gli italiani’, ‘gli italiani all’estero’, ma si dice anche che esistano ‘i bergamaschi’, ‘i coneglianesi’ e così via. In questo modo emerge, in modo spezzettato, la verità: ovvero che persone poste sotto una medesima etichetta/stereotipo sono, in realtà, persone diverse tra loro e che, inoltre, ognuna di loro incorpora e rappresenta più etichette/stereotipi nella e per la società.

La molteplicità dell’essere è propria del migrante così come di chi è più autoctono di lui o di lei in quel dato luogo abitato. Il mio è un tentativo di dare voce ad una categoria di persone spesso viste e sostituite con un’unica immagine falsata, sempre uguale a se stessa. La tesi ha interessato una quarantina di soggetti, tutti di sesso maschile, di età non superiore ai trenta anni, tutti provenienti da Asia o Africa e tutti passati da Lampedusa.

La ricerca ha dato come esito da un lato, un’immagine di città accogliente, pullulante di associazioni che si dicono antidiscriminatorie ed alternative e, dall’altra, l’idea di una città che è popolata anche da comportamenti e luoghi razzisti; una città che non dà loro sicurezza.

Nel corso dei due anni, la politica delinea luoghi e tempi che diverranno pian piano istituzionalizzati. Ma la seguente ricerca non vede i migranti come attori sociali passivi, al contrario: si sono venuti a delineare anche luoghi di ritrovo, luoghi di gioco, luoghi di conforto e, infine, non-luoghi come possono banalmente rappresentare i mezzi pubblici, nel tempo, si sono caricati di importanza per le persone che lì vi passavano parte del loro vissuto. Affetto per Bologna e dispiacere nel doverla lasciare: ecco cosa accomuna i ragazzi incontrati. Nonostante le differenze presenti nelle varie vite, in tutti si vede il futuro nonché lo stesso presente come in balìa del dubbio.

La metodologia applicata è quella propria della ricerca qualitativa, di strumenti classici per l’antropologia come l’osservazione partecipante e interviste semi-strutturate, ma anche di strumenti più legati agli studi di urbanistica, come il chiedere loro schizzi di città, il domandare itinerari di percorsi abituali diurni e notturni.

La tesi segue concetti/parole chiavi: nell’introduzione ho voluto brevemente descrivere il percorso personale che mi ha condotto all’esperienza vissuta; nel primo capitolo definisco ed intreccio i concetti di orientamento, potere, mente locale; nel secondo capitolo una prima parte teorica descrive le migrazioni nel tempo, mentre una seconda parte più metodologica applica il concetto di intersezionalità al sistema di accoglienza odierno e ai migranti da me incontrati; infine, nel capitolo terzo riprendo i concetti di città, migrazione e auspico ad una città aperta, idea forse puerile, ma di esempi concreti in questa direzione in realtà esistono, solo non hanno una forte risonanza mediatica come invece ne godono altri avvenimenti mondiali.

Mara Degiorgi

Papers: Tesi di laurea – “Orientamento, potere, città. Mappe locali di migranti-bolognesi” di Mara Degiorgi

  1. Melucci A., Il gioco dell’io. Il cambiamento di sé in una società globale, Milano, Feltrinelli, 1996, in Amin Ash, Nigel Thrift, Città. Ripensare la dimensione urbana, Bologna, Il mulino, 2005, pp. 136 – 137.