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Orlando: la legge sui Cie è disumana e il Vulpitta di Trapani va chiuso immediatamente

Comunicato stampa dopo la visita al Cie di Trapani e al Cara di Mineo per l'iniziativa LasciateCIEntrare

1 – Palermo, 26 lug. – “A seguito della visita nei centri di Milo e Serraino Vulpitta nel trapanese, è apparsa immediatamente chiara la gravissima condizione degli immigrati, in ragione di una legislazione e di un paese civile che sottopone per periodi anche superiori ai 18 mesi esseri umani ad un regime sostanzialmente carcerario e senza alcuna giustificazione o motivazione di carattere penale. – E’ quanto dichiarato dall’On. Leoluca Orlando, Portavoce nazionale dell’Italia dei Valori.

“È iniquo – continua Orlando – sottoporre a carcerazione per un tempo anche lunghissimo, chi non ha commesso alcun reato e sconta in detenzione i tempi tecnici e burocratici della sua identificazione.

Questa gravissima situazione normativa, nel caso del Serraino Vulpitta, è resa ancor più pesante dalle carenze strutturali del centro che rendono infernale la detenzione degli immigrati e difficilissima l’azione di quanti sono impegnati in quella struttura. Torniamo a chiedere – conclude Orlando – che venga chiuso immediatamente il Serraino Vulpitta di Trapani e si tolgano dall’attuale situazione quanti in esso sono trattenuti e vi operano.
Una legge disumana diventa insopportabile se applicata in condizioni fisiche e strutturali altrettanto disumane.”

2 – “In seguito alla visita al C.A.R.A di Mineo (CT) nell’ambito della manifestazione ‘Lasciateci Entrare’, abbiamo presentato due interrogazioni, alla Camera e al Senato, per chiedere al Ministero dell’Interno di intervenire subito sull’organizzazione del centro”. Lo dichiarano il senatore Fabio Giambrone, segretario regionale dell’IdV in Sicilia, e l’onorevole Ignazio Messina, Responsabile Enti locali del partito. “La composizione delle commissioni preposte a vagliare le richieste di asilo – si legge negli atti presentati dai parlamentari dell’Italia dei Valori – è del tutto insufficiente a smaltire con ritmi adeguati le migliaia di pratiche presentate. Per giunta, l’assenza di un servizio di interpretariato penalizza fortemente la comprensione tra operatori e migranti. Tali problematiche si aggraverebbero ulteriormente con l’affidamento diretto della gestione del centro, per questo il nuovo soggetto che subentrerà alla Croce rossa dovrà essere doverosamente individuato mediante una procedura pubblica volta a garantire il rapporto ottimale tra risorse impiegate e livello del servizio. Le limitazioni di accesso imposte dal Governo sono la conferma che non si intende operare con trasparenza, i centri sono terre di nessuno dove i diritti dei migranti non vengono rispettati e la mancanza di un’organizzazione ottimale penalizza gli stessi operatori. È necessario implementare subito le commissioni e affidare la gestione del centro con apposito bando, la struttura non può continuare a presentare carenze così gravi. Il Governo – concludono Giambrone e Messina – deve disporre più adeguate forme di accoglienza che garantiscano sicurezza e solidarietà“.