Oscar Camps, fondatore della ONG Open Arms, ha lanciato questa mattina un appello durante un’intervista a una radio catalana, per denunciare le difficoltà che l’organizzazione sta attraversando.
“Operiamo con un rimorchiatore del 1974, che così com’è non può affrontare operazioni di soccorso nel Mediterraneo. I guasti sono continui e dobbiamo fare riparazioni provvisorie perché quelle strutturali sono costosissime. Un generatore nuovo può costare 50 mila euro e a noi ne servono due. Il sistema di raffreddamento del motore principale accumula sedimenti, è come se la nave avesse il colesterolo. E se non è una cosa è un’altra. Ci costa lavoro, servono pezzi di ricambio o pezzi nuovi. E’ arrivato il momento di prendere una decisione: se avessimo denaro sufficiente, compreremmo una nave nuova, l’alternativa è fare delle riparazioni strutturali” – dichiara Camps al quotidiano spagnolo Ara.
La battaglia per la difesa dei diritti umani in mare ha costi elevati ed è necessario poter garantire la sicurezza di tutti, delle persone che vengono soccorse e dell’equipaggio di volontari e volontarie che ci permettono di essere in mare. L’appello è dunque rivolto ai cittadini e alle cittadine che hanno a cuore e condividono la nostra missione, serve l’aiuto di tutti.
“Ci danno premi e riconoscimenti, ma con le medaglie non si pagano le fatture. Faccio un appello alla società civile, se 200 persone donassero 10 euro ciascuno, avremmo raggiunto l’obiettivo”.