Progetto Melting Pot Europa
Per la promozione dei diritti di cittadinanza

redazione@meltingpot.org

Dona ora!
English | Français | Español
Salviamo Melting Pot! Da 25 anni online per i diritti

Salviamo Melting Pot! Da 25 anni online per i diritti

English | Español | Français

#Lesvoscalling

Una campagna solidale per la libertà di movimento

Iniziativa formativa

Il diritto all’iscrizione anagrafica dei cittadini non comunitari

Venerdì 16 aprile 2021 in modalità online

SANS-PAPIERS

Home sans-papiers

Normativa

Archivio e guida legislativa
Guida legislativa
Testo Unico Immigrazione
Regolamento di attuazione
Normativa italiana
Normativa europea
Giurisprudenza italiana
Giurisprudenza europea
Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Consulta le schede

DIRITTI DI CITTADINANZA

Home cittadinanza
Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
Approfondimenti
Comunicati stampa e appelli
Incontri informativi e formativi
Interviste
Notizie
Rapporti e dossier
Reportage e inchieste
Tesi di laurea, ricerche e studi
Traduzioni
Video
Immagini
Audio

Rubriche

Spazi di significati
Speciale Sanatoria 2020
Leggi Salvini
Campagna Lesvos calling
Around Europe
Questione asilo
Speciale CPR - CIE
A proposito di Accoglienza
Confini e frontiere
Il punto di vista dell’operatore
In mare
Papers
Speciale Hotspot
Un mondo, molti mondi
Radio Melting Pot
Voci dal Sud
Migrarte
Archivio delle Rubriche

Ricerca

Argomenti sans-papiers
Argomenti cittadinanze
Tag geografiche

Chi siamo

Il progetto
Sostienici
Assegnaci il tuo 5‰
Servizi
Formazione Melting Pot
Aiutaci a tradurre
Autori e traduttori
Avvocati
Collabora
Seguici
Contatti

Tweet di @MeltingPotEU
Home » Cittadinanze » Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
Versione per la stampa
Rubrica: Confini e frontiere

Oulx - C’è chi accoglie e chi respinge. No alla chiusura della casa cantoniera

Petizione contro la chiusura della casa cantoniera: da settembre migliaia di persone in transito hanno trovato assistenza e sostegno

Iscriviti al canale Telegram di Melting Pot Europa

Da pochi giorni ha superato le 10.000 firme, e si presta a raggiungere il traguardo delle 15.000, la petizione lanciata su Change.org da un gruppo di volontari dell’Alta Valle di Valsusa che chiedono al Prefetto di Torino di non chiudere la casa cantoniera occupata di Oulx, che ogni giorno ospita decine di persone in transito, la maggior parte delle quali proviene dalla rotta Balcanica.

"Considerata la situazione di grave emergenza umanitaria che coinvolge il territorio dell’Alta Valle, con la presenza di flussi migratori intensificatisi significativamente in questi mesi invernali", il gruppo esprime "profonda preoccupazione rispetto a ciò che sta accadendo".

"In particolare desiderano rendere noto che da settembre 2020 a tutto gennaio 2021 c’è stato il passaggio in Oulx di circa 5.000 persone, prevalentemente nuclei famigliari con minori e donne anche in stato di gravidanza provenienti dalla rotta Balcanica: dalle 50 alle 100 persone che si sono fermate quotidianamente al rifugio Fraternità Massi e alla casa cantoniera occupata.

Se la popolazione - continuano - non ha percepito la dimensione del flusso quotidiano è anche grazie all’opera dei volontari e alla solidarietà dei tanti cittadini che ogni giorno offrono accoglienza, assistenza, vestiario, ascolto, informazioni alle migliaia di persone che transitano.

Nonostante il Comune di Oulx si sia reso parte attiva della rete di accoglienza rendendo possibile l’apertura del rifugio Fraternità Massi nei locali dei Salesiani, sono ancora molteplici le criticità. Il rifugio è chiuso dalle ore 10 alle ore 16 e, di conseguenza, esiste un’unica realtà (extra-legale) che è in grado di accogliere H24 le persone in transito. Il preannunciato sgombero della casa cantoniera occupata avrebbe come conseguenza la presenza per strada, all’addiaccio, di decine di donne, uomini e bambini che non avrebbero altro posto dove andare. Ognuno può comprendere le conseguenze di questa eventualità che potrebbe portare a sentimenti di esasperazione nella popolazione residente e a un rischio elevato per la salute delle persone costrette a rimanere per strada. Si fa presente che i volontari hanno sempre lavorato in collaborazione con gli attivisti della casa cantoniera nell’ottica di proteggere e garantire un minimo di rispetto dei diritti umani in una situazione in cui sono forti le derive di intolleranza e di razzismo".

"Manca in Oulx un’assistenza sanitaria adeguata ai bisogni delle persone in transito, denunciano i volontari, che quotidianamente accompagnano alla guardia medica ragazzi (anche minori) con "problemi di congelamento o necrosi agli arti, donne in avanzato stato di gravidanza, bambini con patologie legate al freddo, persone con gravi lesioni e infezioni alle gambe e ai piedi dopo aver trascorso giorni in cammino nei boschi balcanici o aver subito violenze da parte della polizia croata e bosniaca".

"Ad oggi il progetto di accoglienza presso il rifugio Fraternità Massi ha una durata limitata al mese di aprile 2021. Non abbiamo alcuna certezza di cosa accadrà da maggio e su come potremo continuare la nostra attività solidale. La nostra preoccupazione è anche supportata dalle notizie che arrivano dal fronte balcanico, e in particolare dalla Bosnia, riportate da tutti i mezzi d’informazione che lasciano presagire un drammatico aumento dei flussi in Italia".

L’appello si conclude con il ringraziamento dei volontari ai tanti cittadini di Oulx che in modo discreto forniscono aiuti concreti e pertanto costituiscono una risorsa preziosa e fondamentale in termini di umanità.

"Vogliamo anche ringraziare tutti coloro che si adoperano, sia da una parte che dall’altra del confine, per salvare vite umane in alta montagna. Infine, vogliamo esprimere il nostro riconoscimento agli attivisti della casa cantoniera che accolgono la stragrande maggioranza delle persone in transito garantendo loro un posto dove stare, ascolto e solidarietà concreta".

Vedi anche

  • Non chiamiamola emergenza
  • Ancora critica la situazione dei migranti sulla rotta nord-ovest delle Alpi
  • Migranti, Val di Susa: sgombero non è soluzione all’emergenza umanitaria
  • La mobilitazione ha vinto. Il Rifugio solidale di Briançon non chiuderà
  • Lo sgombero del rifugio autogestito a Oulx: e adesso?
[ 10 febbraio 2021 ]
Sostieni il Progetto Melting Pot Europa!
Dona almeno 1€ - Inserisci l'importo:

TAG

ARGOMENTI:
Bardonecchia (TO) - Briançon (FR), Migrazioni, Solidarietà e attivismo
GEOTAG:
Italia, Piemonte
TIPO DI ARTICOLO:
Comunicati stampa e appelli

Chi siamo

  • Il progetto
  • Sostienici
  • Assegnaci il tuo 5‰
  • Servizi
  • Formazione Melting Pot
  • Aiutaci a tradurre
  • Autori e traduttori
  • Avvocati
  • Collabora
  • Seguici
  • Contatti

Sans papier

Normativa

  • Archivio e guida legislativa
  • Guida legislativa
  • Testo Unico Immigrazione
  • Normativa italiana
  • Normativa europea
  • Giurisprudenza italiana
  • Giurisprudenza europea
  • Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Cittadinanze

  • Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
  • Approfondimenti
  • Comunicati stampa e appelli
  • Incontri informativi e formativi
  • Interviste
  • Notizie
  • Rapporti e dossier
  • Reportage e inchieste
  • Tesi di laurea, ricerche e studi
  • Traduzioni
  • Video
  • Immagini
  • Audio

Rubriche

  • Speciale Sanatoria 2020
  • Leggi Salvini
  • Campagna Lesvos calling
  • Around Europe
  • Questione asilo
  • Speciale CPR - CIE
  • A proposito di Accoglienza
  • Confini e frontiere
  • Il punto di vista dell’operatore
  • In mare
  • Papers
  • Speciale Hotspot
  • Un mondo, molti mondi
  • Radio Melting Pot
  • Voci dal Sud
  • Migrarte
  • Archivio delle Rubriche

Ricerca

  • Argomenti sans papiers
  • Argomenti cittadinanza
  • Tag geografiche

Social

facebook

twitter

telegram

youtube

rss

TELE RADIO CITY s.c.s.

Onlus
P.I. 00994500288
Iscr. Albo Soc. Coop.
n. A121522

CREDITS

web design HCE s.r.l.

2003-2021
creative commons

Cookies
Privacy Policy

Melting Pot è una testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Padova in data 15/06/2015 n. 2359 del Registro Stampa.