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Padova – Asili nido e richiesta del permesso di soggiorno. Una lettera a Sindaco, Assessore e Prefetto

Sul sito ancora il Comune di Padova mantiene la richiesta del permesso nonostante le dichiarazioni delle scorse settimane

All’attenzione del Sindaco di Padova
Flavio Zanonato

dell’Assessore ai Servizi Scolastici
Claudio Piron

al Prefetto di Padova
Ennio Mario Sodano

Asili nido – richiesta del permesso di soggiorno ai fini dell’iscrizione

Fin dal 14 aprile abbiamo sollecitato un intervento da parte dell’Amministrazione Comunale affinché fosse garantito a tutti il diritto a proporre la domanda di iscrizione agli asili nido comunali.

Il sito del Comune di Padova, Padovanet.it, ancora oggi, nonostante i numerosi solleciti, nella pagina dedicata all’iscrizione agli asili nido, in grassetto, riporta l’esplicita richiesta del permesso di soggiorno ai fini dell’ammissione alle graduatorie:

“Il Comune verificherà la presenza e la validità dei documenti di soggiorno degli stranieri non comunitari (art. 6 comma 2 del D.Lgs. 286/98, modificato dalla legge 94 del 15 luglio 2009)”.

Alla nostra richiesta, sostenuta peraltro da interpretazioni giuridiche e da documenti scritti, sono seguite alcune dichiarazioni pubbliche da parte del Sindaco e dello stesso Assessore competente.

Ad oggi però, nonostante sull’argomento siano intervenuti ben due pareri del Ministero dell’Interno (uno sollecitato dal Comune di Torino, l’altro dal Comune di Bologna) il Comune di Padova ancora mantiene la richiesta di permesso di soggiorno sul suo sito.

“Si tratta di un problema tecnico”, dicono gli uffici del settore servizi scolastici, mentre la scorsa settimana l’Assessore Claudio Piron è ritornato sull’argomento in maniera ben più decisa. Secondo l’esponente della Giunta non ci sarebbero irregolari agli asili nido e neppure la possibilità per loro di presentare la dichiarazione ISEE sostenendo quindi una posizione che neppure il Ministro dell’Interno Maroni si è sentito di portare avanti.

Ricordiamo all’Assessore (che meglio di noi certamente conosce il regolamento) che la dichiarazione ISEE non è obbligatoria ma serve solamente per ottenere agevolazioni. E’ quindi possibile presentare la domanda senza presentare l’ISEE.
Più facile intuire invece il perché non vi siano richieste inoltrate da cittadini stranieri privi del permesso di soggiorno vista la paura di rivolgersi agli uffici comunali proprio indotta dalla richiesta ancora presente sul sito.

Nelle nostre scuole, dall’asilo all’università, nessuno deve sentirsi clandestino.
E’ un pensiero questo che guarda al futuro della nostra società, a quell’integrazione tanto richiamata nei discorsi ufficiali e a volte poco perseguita nei gesti concreti delle amministrazioni pubbliche e soprattutto al destino dei nostri figli che hanno il diritto di vivere in una società più aperta ed accogliente di quella contemporanea.

Il Comune di Padova è contro la legge.
Sarebbe stata sufficiente una lettura di insieme della normativa per comprendere come all’interno del Testo Unico sull’immigrazione, del suo regolamento di attuazione, dell’articolo 34 della Costituzione della Repubblica, e di tutte le convenzioni internazionali, il diritto all’istruzione, di ogni ordine e grado sia garantito a tutti a prescindere dalla regolarità del soggiorno.
Lo stesso articolo 6, comma 2, della legge 286/98, richiamato nel sito del Comune, dispone l’esibizione del titolo di soggiorno per tutti gli atti di interesse dello straniero. E’ facile intuire come l’iscrizione all’asilo nido sia in primo luogo un atto nell’interesse del fanciullo e non tanto dei suoi genitori, come rilevato anche da numerose sentenze della giurisprudenza.

Ma ciò che fa più indignare è che si debba ricorrere ad interpretazioni, a solleciti ed a proteste, perché il Comune di Padova garantisca la tutela dei minori a prescindere dalla loro nazionalità o dai documenti di cui sono in possesso.
La scadenza per la presentazione delle domande è il prossimo 15 maggio e purtroppo il Comune non ha più il tempo di riparare a questo danno.
Ma soprattutto ciò che sarà difficile ricucire è questa nuova lacerazione ai danni della nostra società che anche l’amministrazione ha contribuito a produrre.

Progetto Melting Pot Europa
Comitato Genitori ed Insegnanti per la scuola pubblica
Centro Studi per la Scuola Pubblica (CESP)
Cobas Scuola
Associazione Razzismo Stop