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Padova – Centinaia di sfratti in arrivo: venerdì 19 ottobre “#nosfrattiday”

La conferenza stampa per una giornata di mobilitazione a Padova. Il Comunicato ed il video appello

Con una conferenza stampa davanti al Comune di Padova gli attivisti dell’Adl Cobas, dell’ Associazione Razzismo Stop e del Centro Sociale Occupato Pedro, con numerosissimi cittadini stranieri colpiti da ordinanze di sfratto ed loro colleghi di lavoro hanno lancita per venerdì 19 ottobre il #nosfrattiday.
A Padova infatti proprio venerdì sono tre gli sfratti previsti nei confronti di altrettante famiglie che rischiano di perdere la casa

In Italia i provvedimenti esecutivi di rilascio di immobili ad uso abitativo emessi nell’ anno 2011 ammontano a 63.846. Di questi 28.641 sono stati eseguiti. Il solo Veneto conta 4.280 nuovi provvedimenti di sfratto. I procedimenti eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario sono stati 1.752, mentre le richieste di esecuzione sono aumentate quasi del 200%, arrivando a 12.134.

A Padova lo scorso anno sono stati resi esecutivi 882 provvedimenti di sfratto e ben 362 sono stati quelli eseguiti.

Sono i numeri di un’emergenza vera, frutto della crisi che si abbatte su migliaia di famiglie e lavoratori e che a catena investe tutte le sfere della vita, ma non solo.
Sono numeri che fanno impallidire ciò che ancora amministrazioni e governi si ostinano a chiamare “politiche abitative”.

Le capacità di far fronte agli sfratti sono sempre più ristrette mentre manca ogni soluzione che consenta di affrontare il fenomeno in maniera strutturale.

Nessuna calmierazione dei prezzi del mercato abitativo, una risicata disponibilità di alloggi pubblici, pochi ed inadeguati interventi di sostegno per chi è in cassa integrazione, disoccupato o costretto ad attendere lavori a chiamata, mentre il contributo per l’affitto viene erogato con oltre un anno di ritardo rispetto alla presentazione della domanda.

Solo ora inoltre, dopo quasi due anni di attesa sarà possibile ripresentare le domande per la graduatoria di assegnazione degli alloggi ERP.

Intanto dilaga la speculazione ed aguzzini e palazzinari fanno fortune pretendendo di risquotere canoni sempre più alti per appartamente sempre più fatiscenti.

Così i numeri dell’ emergenza diventano storie di vita.

Come quella di Mohammed, in cassa integrazione dopo la truffa di 22 milioni di euro di AWS spa nei confronti del fisco e dei lavoratori, residente nel nuovo Ghetto di via Altichieri da Zevio, dove i proprietari affittano tuguri a prezzi insostenibili in uno stabile senza acqua calda e gas.
Lunedì abbiamo bloccato il suo sfratto insieme ai suoi colleghi anch’essi a rischio sfratto o pignoramento.

Come quella di Wombe con una moglie incinta, laureato in Farmacia in italia, per anni metalmeccanico, che in conseguenza del licenziamento non è più riuscito a corrispondere l’affitto e si è così visto recapitare l’avviso di sfratto. Per loro venerdì 19 sarà il 4° tentativo di accesso dell’Ufficiale Giudiziario.

Come quella di Diana e della sua famiglia, licenziata illegittimamente dalla cooperativa per cui lavorava mentre il marito riesce a ricavare reddito solamente da lavori a chiamata. Per loro (hanno una figlia di circa 1 anno e mezzo) venerdì 19 ci sarà il primo tentativo di accesso.

Come quella di Sadik, con moglie e tre figli, senza lavoro dopo un periodo di cassa integrazione alla Cet Elettric di Limena, ex inquilino del ghetto di via Anelli a cui il Comune aveva dato in concessione temporanea con contratto di 4 anni non rinnovabile un alloggio di proprietà dell ‘Ater. Il 19 l’ente vorrebbe ritornarne in possesso dopo che per anni hanno raccontato a noi tutti di progetti di inserimento lavorativo ed abitativo che avrebbero accompagnato l’operazione di svuotamento di via Anelli e che invece, nella realtà, si sono limitati a fornire numeri ed indirizzi di agenzie immobiliari ed interinali.

Le loro storie valgono più dello spread, delle letterine della BCE, della Troika, del pareggio di bilancio. Noi scegliamo di stare dalla loro parte.

Venerdì saremo con loro insieme a molti altri che negli scorsi giorni si sono rivolti agli Sportelli dell’ADL Cobas e di Razzismo Stop e che nei prossimi mesi dovranno affrontare sfratti e pignoramenti perché nessuno nella nostra città venga privato del diritto fondamentale alla casa, chiedendo fin da ora all’amministrazione comunale ed all’Assessore Di Masi di aprire un tavolo di confronto per la ricerca di soluzioni.

SPORTELLO ADL COBAS – SPORTELLO RAZZISMO STOP – C.S.O. PEDRO

Hastag della giornata: #nosfrattiday

Il video della conferenza stampa

I video appelli dei lavoratori sotto sfratto