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Padova – Le storie dei rifugiati accampati all’ex-scuola Gabelli

Due anni senza un euro speso per il loro inserimento lavorativo. Eppure i soldi c'erano

Foto di Francesco Zoletto

Dal Sudan, dal Ghana, dal Togo, dalla Somalia, dal Ciad, passando per la Libia dove lavoravano e dove il coflitto contro il dittatore Gheddafi ha prodotto una situazione insostenibile.

Fuggiti, approdati a Lampedusa, hanno vissuto per due anni all’interno dei centri di accoglienza predisposti dal Governo nell’ambito del Piano per l’Emergenza Nordafrica.
Hanno ricevuto vitto ed alloggio certo, ma non era quello che chiedevano. Un anno e mezzo senza documenti e quindi senza poter lavorare e senza che i soldi stanziati per il loro inserimento socio/lavorativo fossero mai utilizzati realmente per costruire percorsi di integrazione. Così oggi si trovano qui, nel giardino dell’ex-scuola Gabelli, per rivendicare quell’opportunità che gli è stata negata per due anni.

– La storia di Ernest, dal Togo

– La storia di Aboubakar, dal Ghana

– La storia di Dawood, dal Sudan