Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Padova – Lettera Aperta al Ministro Ferrero

Ass. Razzismo Stop, Abitanti di via Anelli, Comitato per il superamento del ghetto di via Anelli, Rete IWW

Come associazione “Razzismo Stop”, “Comitato per il superamento del Ghetto di Via Anelli”, come “Rete IWW ”, come cittadini stranieri e non che vivono nella città di Padova e nei territori circostanti, come abitanti ed ex abitanti di Via Anelli, ma soprattutto, come realtà di base che avevano indicato il percorso di superamento del ghetto di Via Anelli fin dal 1998 e che per tutti questi anni si sono battute perché ciò avvenisse, siamo qui alla presenza del ministro del welfare e dell’amministrazione comunale per dire chiaramente che cosa non va bene e suggerire proposte concrete per risolvere i problemi, come del resto abbiamo sempre fatto.

1) Tutte le azioni compiute dopo il 26 luglio dall’Amministrazione di Padova si muovono in netto contrasto all’importante processo di superamento del ghetto e reinserimento abitativo dei suoi residenti, ispirandosi ad una logica di tipo puramente repressivo e poliziesca.

2) La questione del mercato della droghe illegali e i relativi fenomeni ad essa correlati, come ad esempio le risse di varia natura e intensità , esistono in via Anelli da più di dieci anni e quest’anno sono stati particolarmente enfatizzati dai media. Fenomeni di questo genere, sono presenti in tutte le maggiori città e sono la diretta conseguenza da un lato delle politiche proibizioniste – più la legge proibisce più aumenta il fenomeno dello spaccio -, dall’altro sono diretta conseguenza della legge Bossi-Fini che produce sacche di marginalità impedendo a chi arriva nel nostro paese di poter avere un permesso di soggiorno per lavoro o per ricerca di lavoro.

3) Ciò che ha fatto diventare un caso nazionale e internazionale Padova non è stata tanto la rissa del 26 luglio scorso, quanto gli interventi posti in essere per contrastarla. Via Anelli è stata immediatamente bloccata e militarizzata, creando un vero e proprio check-point. Si sono chiuse tutte le entrate al complesso “Serenissima” tranne una, si sono sottoposti gli abitanti di Via Anelli ad un regime intollerabile di controlli rendendo loro ancora più invivibile la vita e, “dulcis in fundo” si è avuta la brillante idea di costruire un muro con l’intento, così dice il Sindaco Zanonato, di contrastare i movimenti degli spacciatori.

4) Questa Amministrazione è riuscita a trasformare quello che doveva essere un esempio di superamento di un ghetto e di un intelligente e ragionato inserimento abitativo dei cittadini stranieri , nell’esatto opposto: PADOVA COME SIMBOLO DI CITTA’ GHETTIZZATA, DOVE PER RISOLVERE I PROBLEMI SOCIALI CI VOGLIONO MURI, CHECK-POINT E POLIZIA DAPPERTUTTO, UN’IMMAGINE DI UNA CITTA’ IN GUERRA CHE NON CORRISPONDE ASSOLUTAMENTE ALLA REALTA’.

5) Per questo abbiamo detto NO e continueremo a dire NO e a ribellarci alle scelte che questa Amministrazione ha fatto, prima di tutto come abitanti di Via Anelli e come cittadini di Padova che per primi abbiamo iniziato ad entrare in Via Anelli e ad aprire un percorso per il superamento del ghetto nel lontano 1998, quando ancora nessuno, da destra o da sinistra che fosse, si era mai posto il problema di cosa stesse diventando questa zona di Padova.
Ci sentiamo offesi, irritati, incazzati, perché abbiamo sempre lottato contro ogni forma di segregazione e repressione, per una città più accogliente e più vivibile per tutti. Lo abbiamo fatto con le occupazioni di case vuote e abbandonate per rivendicare il diritto alla casa, con la battaglia per dare un tetto ed un riconoscimento ai profughi della “guerra umanitaria” della ex Yugoslavia, con la battaglia per il superamento del ghetto di Via Anelli. E mai ci saremmo immaginati che l’impegno di tanti per rendere Padova una città accogliente e più vivibile per tutti venisse annullato da una Amministrazione di “sinistra” che ha fornito a livello internazionale l’immagine di Padova che abbiamo tutti sotto gli occhi.

6) L’accusa che muoviamo a questa Amministrazione, così come è successo in passato con il problema della prostituzione o, più recentemente, con il problema degli Spritz, è prima di tutto di una visione securitaria e poliziesca delle contraddizioni sociali. E’ infatti evidente che non si può fermare la vendita delle droghe illegali né con muri, né con check-point. Si rende più difficile e pesante la vita dei cittadini, li si sottopone a pesanti restrizioni della libertà mentre il problema viene semplicemente spostato da un’altra parte.

E allora bisogna pensare prima di tutto che, se la situazione di Via Anelli è il prodotto di tre problematiche – le logiche speculative sull’abitare, le politiche proibizionistiche sulle droghe e la legge sull’immigrazione che produce clandestinità – è evidente che bisogna intervenire a questo livello.
E mentre sul primo dei problemi, questa amministrazione, recependo le proposte che da anni alcune associazioni con gli abitanti di Via Anelli hanno presentato, sta procedendo, sugli altri due punti, il sindaco Zanonato non riesce ad avere una bussola di orientamento che non sia la logica affaristica e dei poteri forti mescolata al calcolo dei consensi.

Le domande a questo punto sono tante, ne poniamo almeno 3 !

1. In questo particolare momento che vede susseguirsi “guerre umanitarie”, “missioni di pace” fatte con eserciti e bombardamenti, costruzione di muri e check-point ( vedi Palestina e il confine degli USA con il Messico) per garantire “sicurezza”, e quindi, anche in considerazione del fatto che certe azioni assumono necessariamente un valore simbolico, come è stato possibile concepire una cosa simile riproducendo le stesse dinamiche di quella follia politica e creare guerre guerreggiate o di religione e barriere di ogni tipo ?!
2. Via Anelli ha attraversato situazioni peggiori, in certi momenti c’erano anche più di mille persone e le contraddizioni erano ancora più esplosive. Perché allora fare il muro e tutto il resto proprio adesso mentre si sta andando verso la chiusura del ghetto? Dopo i fatti del 26 luglio, non era meglio utilizzare i fatti di cronaca per imprimere una accelerazione al percorso di svuotamento anche investendo il Governo centrale oltre che Ater e Regione?
3. Invece di spendere centinaia di milioni di euro per il muro, i presidi delle forze dell’ordine e le telecamere non era meglio utilizzare questi soldi per accellerare il processo di svuotamento e investirli per incentivi all’acquisto di casa ( anche per evitare di saturare il patrimonio abitativo pubblico ) ?!

COSA VOGLIAMO!!!

1. Deve finire questo clima di guerra che si e’ creato a Padova, devono sparire check-point e barriere di ogni tipo.

2. Deve essere ripristinata una situazione di normalita’ e i controlli di polizia devono essere fatti in forma discreta e non devono arrecare disagio ai cittadini.

3. Devono essere aperti altri varchi per le persone che vivono in via anelli, prima di tutto perché gli abitanti di via Anelli vogliono essere e sentirsi liberi e non costretti dentro un CPT a cielo aperto, in secondo luogo per un problema di sicurezza, intesa come garanzia per chi vive in via Anelli di avere piu’ punti di evacuazione in caso di eventi imprevisti.

4. Il piano di smantellamento del ghetto deve essere portato a compimento al più presto, ben prima dei tempi previsti dall’Amministrazione.

5. Visto che siamo in presenza del Ministro Ferrero, poniamo con forza, anche a nome di quanti si sono battuti contro la legge Bossi-Fini e la Turco-Napolitano, la questione che il Governo deve annullare l’insieme di queste due leggi a partire dalla chiusura senza se e senza ma di tutti i CPT.