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Padova – Milioni di euro…zero accoglienza. I rifugiati in Prefettura

"In questi due anni hanno avuto tutto"...parola del vice-prefetto. Razzismo Stop: se non avete nulla da nascondere fuori le carte della rendicontazione.

Una delegazione dell’Associazione Razzismo Stop e dei “profughi” ospitati nei centri di accoglienza di Padova e Provincia ha incontrato oggi il Vice-Prefetto Aggiunto Alessandro Sallusto insieme ad un dirigente dell’Ufficio immigrazione della Questura,mentre all’esterno il presidio convocato per la mattinanta è rimasto in attesa degli esiti dell’incontro.

Oggetto del colloquio, manco a dirlo, la strategia messa in campo dalla Prefettura a cui dal 1 gennaio è affidata l’accoglienza, per affrontare l’imminente scandenza del 28 febbraio, con la fine della proroga concessa dal Ministero.

Risultato, anche questo piuttosto scontato, nulla di fatto.

Secondo la Questura, che solo dopo la rivolta della Casa a Colori ha accellerato le operazioni di rilascio di permessi di soggiorno e titoli di viaggio (dopo una lunga inerzia) permessi e documenti verranno consegnati a tutti entro il 20 febbraio, cioè a soli 8 giorni dalla chiusura dei centri. Pare però che il ritmo di 3 titoli rilasciati al giorno si sia improvvisamente interrotto per la mancanza dei “cartellini” su cui stampare i dati…(no comment)

Quanto invece alla Prefettura, il vice-Prefetto ha tenuto a sottolineare come il ruolo della stessa sia solo quello di elargire la quota messa a disposizione dal Ministero a fronte delle convenzioni stipulate per questi due mesi che garantiranno solo pasto e letto ai migranti. Il 28 febbraio poi, questo sembra chiaro, tutti dovranno abbandonare i centri.

“In 2 anni hanno avuto tutto a spese nostre”, ha esordito così il Dott. Sallusto, “non capisco cosa state chiedendo ancora”…”.

Buono uscita di 700 euro e borse lavoro sono invece di competenza del Comune di Padova e degli enti gestori e su questo la discussione è ancora aperta. I primi sembrano un incentivo a lasciare i centri (leggasi, a liberarsi del problema) assolutamente inadeguato, le seconde, le borse lavoro, ancora indefinite quanto alla durata ed al numero di persone che potranno beneficiarne.

Il problema infatti sembra proprio un’altro: che fine hanno fatto i 46 euro al giorno che sono stati elargiti per ogni profugo negli scorsi 18 mesi? Con una cifra assai minore il progetti del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, sono tenuti a garantire servizi minimi, personale competente, progetti personalizzati, inserimento abitativo, inserimento lavorativo, oltre a pocket money, vestiario, possibilità di comunicare (vedi schede telefoniche) abbonamenti ai mezzi pubblici, processi di autonomia, oltre all’insegnamento della lingua italiana.

La domanda fa indispettire la Prefettura che alla richiesta di poter visionare le rendicontazioni e i report delle attività di monitoriaggio, risponde con un lapidario…“vedremo se saremo tenuti a farlo”.

Quel miliardo e trecento milioni di euro stanziati a livello nazionale, quei 4 milioni di euro all’anno elargiti per i 260 richiedenti asilo (ora 161) ospitati nella Provincia di Padova, cioè quei 1.200 euro al mese messi a disposizione per ogni migrante, dovremmo insomma dimenticarceli, persi tra le pieghe di un sistema pensato, costruito, cresciuto e gestito come un immenso malaffare.

Non ci stiamo.

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