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Padova – Prostitute, clandestine e multate

a Padova l'Ordinanza del Sindaco scatena l'indignazione

E’ prevista per mercoledì 16 maggio alle ore 16.00 la mobilitazione lanciata dalle prostitute e dai “trans” colpiti dall’ordinanza del Sindaco Zanonato che multa i clienti impegnati nelle operazioni di contrattazione.

Ma la giornata ha trovato l’adesione di associazioni, comitati, movimenti, collettivi che vedono in questo ultimo provvedimento gli strascichi di quella “politica dei muri” che ha fatto salire la città di Padova alla ribalta nelle cronache nazionali e internazionali.

Il corteo sarà seguito da in diretta da Radio Sherwood, mentre il Centro Sociale Pedro, insieme ad una nutrita lista di collettivi, comitati, associazioni e singoli soggetti, ha dato appuntamento a tutti in una delle piazze centrali della città per un happening anti-proibizionista.

A sollevare le polemiche non è tanto la difesa dei clienti delle ragazze che lavorano in strada, tuttaltro, sotto accusa è finita la modalità di gestione delle contraddizioni della città che, a partire dalla famosa vicenda del muro di Via Anelli, ha rivelato una miopia legalitaria nelle modalità di affrontare i problemi sociali, da parte della locale amministrazione.

Come per la vicenda del muro di via Anelli, non sembra infatti che le trovate del primo cittadino abbiano sortito effetti positivi e risolto alcuni nodi problematici della città del Santo.

Se il muro di via Anelli doveva essere l’arma della Giunta per far fronte all’”emergenza spaccio” , i suoi effetti, a distanza di mesi, sembrano essere stati solamente quelli di estendere l’area interessata dal fenomeno e , cosa ben più grave, di regalare spazio ad un approccio culturale securitario e emergenziale senza precedenti.
Oggi, davanti alla nuova ordinanza contestata, quella riferita alle lavoratrici del sesso, il rischio è quello di perseverare negli errori producendo situazioni ancor più allarmanti.

In una nota, il Sindaco padovano, si complimenta per i risultati ottenuti da questa ultima operazione, contornata da retate e controlli a tappeto, che avrebbero diminuito la presenza in strada di “lucciole” e “trans”.

A farne le spese sono centinaia di ragazze clandestine, finite nella morsa del mercato del sesso, che si vedono costrette a continuare la loro attività rinchiuse in casa, con pesanti conseguenze per la loro situazione, per la loro incolumità e per la possibilità di avere un contatto con gli operatori sociali.

E’ davvero la politica delle barriere la strada da seguire?