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Padova – Riprende la produzione in azienda ma vengono esclusi tutti i lavoratori stranieri

Da settimane in presidio davanti ai cancelli di Tecno Steel, a Teolo, i lavoratori migranti denunciano la discriminazione

Spesso succede che le crisi aziendali vengono usate per riorganizzare il lavoro eliminando persone scomode o attuando favoritismi di ogni tipo, o, addirittura attuando vere e proprie “pulizie etniche”. E’ successo alla Tecno Steel di Teolo nella provincia padovana.

Decine di lavoratori prima in Cassa Integrazione Straordinaria e poi, dopo il subentro di una nuova azienda, di personale italiano, escludendo ancora una volta tutti gli stranieri, oltre ad alcuni altri italiani. Tale modo di operare dimostra che la nuova proprietà ha una precisa volontà di escludere in particolar modo i lavoratori marocchini. Dopo che abbiamo denunciato questa situazione come un grave atto di discriminazione su base etnica, Tecno Steel ha provveduto ad assumere un lavoratore in CIGS di origine marocchina, con un contratto di due mesi.

Parliamo della Tecno Steel, in provincia di Padova a Teolo, già IMES, che occupava una trentina di operai , di cui 12 di origine magrebina. Entrata in crisi per la riduzione delle commesse da parte della Lofra, l’azienda è stata messa in liquidazione. Poi, una volta parzialmente ripresa la produzione del committente, la stessa Imes, divenuta nel frattempo Tecno Steel, riapriva i cancelli assumendo solo i lavoratori italiani pescati dalla mobilità adottando come unico criterio per le assunzioni quello della nazionalità.

Da più di due settimane i lavoratori sono in presidio permanente fuori dai cancelli dell’azienda e sono intenzionati a rimanere lì fino a quando non si aprirà un tavolo anche con il coinvolgimento della Provincia e della Nuova Lofra, per trovare una soluzione alla loro situazione e per porre fine a questa vergognosa discriminazione messa in atto nei loro confronti.

Mattina, pomeriggio e sera sdavanti a cancelli dell’azienda è permanente ormai la presenza del gazebo e degli striscioni per mettere fine alla discriminazione.

I lavoratori, organizzati intorno all’Associazione Difesa Lavoratori, annunciano iniziative per le prossime settimane e la loro presenza a Roma, a piazza Montecitorio, per il 14 dicembre, giornata della sfiducia sociale al Governo.