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Padova – Un primo marzo No Tav, con i migranti per il diritto di scelta

Il Presidio per i permessi umanitari si trasforma in un corteo che risponde all'appello dei No Tav: blocchiamo tutto

Si è animata fin dalle prime ore del pomeriggio Piazza Antenore, propio sotto le finestre della Prefettura padovana. Centinaia di migranti, attivisti e volontari delle associazioni, singoli cittadini, hanno dato vita ad un pomeriggio di protesta in una piazza in cui, per circa due ore, hanno risuonato le voci dei migranti approdati sulle nostre coste durante il conflitto libico.

Chiedono un permesso umanitario, un titolo di soggiorno che li permetta di restare, di scegliere dove vivere, di avere accesso ai diritti essenziali che a breve, con il probabile esito negativo delle Commissioni per il riconoscimento della protezione internazionale, rischiano di diventare una chimera.

il loro destino è la clandestinità, la negazione della loro esistenza, la cancellazione del loro diritto di scelta. E non è un caso che la stessa piazza, nelle ore tarde del pomeriggio, abbia risposto all’appello della Val di Susa, dove il diritto di scelta di migliaia di cittadini è stato pesnatemente messo all’angolo negli scorsi giorni dalle operazioni di polizia.
Un serpentone meticcio ha preso il largo per le vie della città fino ad arrivare alla Stazione ferroviaria per poi bloccare le arterie principali di accesso al centro e della cintura urbana al grido di: “blocchiamo tutto”.

Un primo marzo meticcio per il diritto di scelta….di tutti