Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Padova – Un primo marzo per il diritto di scelta

La conferenza stampa delle associazioni insieme ad i profughi provenienti dalla Libia

Scegliere il proprio futuro è la sfida che ogni giorno affrontano milioni di persone in questo paese: precari o “garantiti”, lavoratori autonomi o subordinati, autoctoni o migranti.

Per questo, il prossimo primo marzo, da tre anni giornata di mobilitazione per i diritti dei migranti, saremo sotto la prefettura per costruire una piazza che unisce.

Per rivendicare il diritto di scelta per i milioni di migranti che in questo paese sono costretti a subire la minaccia dell’espulsione, ad accettare condizioni di lavoro indegne, a subire il razzismo e la criminalizzazione, a vivere nell’ombra della clandestinità o tra le tante forme dello sfruttamento contemporaneo, a subire il ricatto di una legge ingiusta, la Bossi-Fini, che produce clandestinità.

Con noi ci saranno i richiedenti asilo approdati sulle nostre coste dalla Libia dopo che la guerra li ha costretti a fuggire, che chiedono il diritto di restare, il rilascio di un permesso di soggiorno umanitario che li sottragga dalla clandestinità

Facciamo appello a tutti perché piazza antenore il prossimo primo marzo si trasformi nella piazza dei diritti della dignità e della democrazia.

Diretta dalla piazza per tutto il pomeriggio su www.meltingpot.org a cura di Sherwood TV

– banchetti
– punto raccolta sottoscrizioni
– cucina a cura dei richiedenti asilo
– gioco dell’oca
– racconti dei richiedenti asilo
– musica
– performance

Alle ore 17, incontro con il Prefetto per chiedere il rilascio dei permessi al governo

Razzismo Stop – Reality Shock – Avvocato di Strada – Zattera Urbana – Adl Cobas – Circolo del Manifesto – Brigate di solidarietà Attiva – Coordinamento Nessuno è Illegale – Associazione Mimosa – Associazione per la Pace – ZaLab – Fiom-Cgil

Luca Bertolino, Associazione Razzismo Stop

Andrea Andriotto, Responsabile Avvocato di Strada

Giuliana Beltrame, Circolo del Manifesto

Omid Firouzi, Reality Shock

Gianna Tirondola, Associazione della Pace