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da Il Mattino di Padova del 31 maggio 2007

Padova vietata alle carovane di nomadi

La giunta sceglie la linea dura, stop ai mendicanti in centro

di Claudio Malfitano

Stop alle soste delle carovane di zingari in città: in vista della festa del Santo non saranno consentiti gli accampamenti abusivi. Vigilanza aumentata anche per gli «accattoni» in centro. Flavio Zanonato continua la sua lotta al degrado puntando l’indice sui nomadi. Non Rom e Sinti che abitanto a Padova, ma quelli che sono in «transito». Negli ultimi mesi affluenza record: il park per camion a Granze di Camin è l’area più utilizzata per accamparsi. Roulotte e camper anche all’ex Foro Boario in Prato della Valle. Vengono «intimati» a lasciare la città: la maggior parte lo fa dopo poche ore. Linea dura fino al 13 giugno.

La campagna di lotta al degrado dell’amministrazione comunale ha trovato un nuovo obiettivo: gli zingari presenti in città. Negli ultimi mesi il flusso di presenze è aumentato e nelle prossime settimane sono previsti nuovi arrivi, anche per la particolare devozione dei nomadi a Sant’Antonio. Non ci sarà un’ordinanza, stavolta. Tutto è lasciato alla volontà politica esplicitamente dichiarata dall’assessore alla sicurezza Marco Carrai. Istituzionalmente tradotta in pratica dagli agenti della polizia municipale. Nelle due ultime settimane sono stati diversi gli interventi di «sgombero» di accampamenti abusivi. A Granze di Camin, in particolare, nel grande parcheggio per camion di fronte al cimitero. Un luogo conosciuto dai nomadi forse grazie al «passaparola». Ma un paio di interventi sono stati necessari anche in piazza Rabin, dove adesso si sono piazzate le giostre per la festa del Santo. E poi corso Australia e i lungargini. «Gli altri anni tolleravamo qualche arrivo per il Santo nel parcheggio dell’Euganeo, ma arrivavano solo pochi giorni prima il 13 giugno» racconta il vicesindaco Sinigaglia, che smentisce l’emergenza: «Non parlerei di invasione – spiega – Ci stiamo muovendo per coniugare sicurezza, accoglienza e legalità».

La linea è chiara: prima di tutto, forse anche prima della devozione verso il Santo, c’è la sicurezza dei cittadini. D’altronde anche il voto di domenica scorsa ha parlato chiaro. E il sindaco Zanonato vuole dimostrare che il centro sinistra non può «mollare» su un argomento così sentito. Dopo l’ordinanza anti-prostituzione (ad oggi 34 multe ai clienti e 3 alle lucciole), la lotta al degrado passa anche dagli «accattoni» che in centro chiedono la carità. «La legge ci dà strumenti limitati: li accompagniamo in centrale e poi li rilasciamo. Ma intensificheremo anche questa attività» conferma il comandante della polizia municipale Lucio Terrin.
Resta da capire se la maggioranza è compatta attorno al primo cittadino: in giunta, durante la discussione sul provvedimenti anti-zingari, mancava l’assessore di Rifondazione comunista Daniela Ruffini. E i «mal di pancia» della sinistra radicale non sono più così nascosti. «Abbiamo in mente anche un’azione di contrasto anche contro i mendicanti, che spesso vivono in casolari abbandonati – sottolinea Marco Carrai – L’accattonaggio non è un reato, a meno che non sia molesto o effettuato da minori. Ma è una forma di degrado che disturba i cittadini».

Un’azione autonoma intrapresa dall’amministrazione comunale: neppure prefetto e questore sono stati consultati sulla questione. Un’azione che proseguirà, intensificandosi, almeno fino al 13 giugno. Poi il fenomeno dovrebbe scemare. Ma se così non fosse, potrebbe prendere forma l’ipotesi di un’ennesima ordinanza.