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Parigi, la nona notte di rivolta. 900 auto in fiamme, 253 arresti

Il ministero dell’Interno ammette di non poter prevedere la fine delle violenze. Il bollettino più pesante dall’inizio della contestazione nella periferia della capitale.

Quella appena trascorsa è stata forse la notte più violenta da quando è iniziata la rivolta nelle banlieues parigine, il 27 ottobre a seguito della morte accidentale di due giovani dopo un intervento della polizia: 900 veicoli sono stati dati alle fiamme ed incendi sono stati appiccati a numerosi edifici, esercizi commerciali, asili, concessionarie auto, due grandi depositi di tessuti a Aubervillerse.

Le bande che mettono a ferro e fuoco la periferia della capitale francese hanno anche incendiato un edificio a Pierrefitte, vicino Parigi, dove cento persone sono state evacuate, la sede di un municipio ed una sinagoga. Le forze dell’ordine hanno arrestato per incendio doloso e danni alle proprietà 253 persone. La polizia ha fermato anche un bambino di dieci anni trovato in possesso di un cocktail Molotov.

Ieri notte per la prima volta la polizia ha fatto sorvolare le zone più colpite da elicotteri: le violenze si sono concentrate nella periferia di Parigi ma i disordini si sono estesi al di fuori della capitale ed hanno raggiunto Picardie, Rennes e Nantes.

Il governo francese ha preparato un piano d’emergenza ma il ministro dell’Interno Nicolas Sarkozyha riconosciuto di non poter prevedere quando si riuscirà a porre fine alle violenze. Secondo i dati forniti dalla polizia, dall’inizio dei disordini, sono state fermate quasi 300 persone e sono stati dati alle fiamme circa 2.000 automezzi.