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da Unità online dell'8 ottobre 2004

Parlamentari denunciano: Lampedusa è un lager per gli immigrati

Nel centro di prima accoglienza di Lampedusa la gente non sa neanche dove si trovi e perché. Non sa che avrebbe diritto a chiedere asilo politico, non sa che in mare molti dei loro compagni sono morti in naufragi, non sa che una volta arrivati verranno portati in Libia. Sono fuori dal mondo, spaesati, senza interpreti, in condizioni infime di vivibilità. E nel frattempo, mentre la situazione umanitaria degenera, Berlusconi si incontra con Gheddafi. I due Grandi Comunicatori del Mediterraneo si scambiano pacche sulle spalle e reciproche assicurazioni. Estratti d’agenzia sull’incontro storico. Berlusconi: «Muhammar Gheddafi è un grande amico mio e dell’Italia». Gheddafi: «Il Mediterraneo è un Mare di Pace». Non lo si direbbe, da quello che è successo in questi giorni. Decine di immigrati sono stati ingoiati dal Mare di Pace. E a Lampedusa va in scena la nuova, tragica, emergenza umanitaria.

La cronaca di giovedì 7 ottobre dal cpa di Lampedusa è a dir poco agghiacciante per un paese civile come l’Italia: «Siamo arrivati alle 17 scortati da un numero incredibile di forze dell’ordine. Il centro è stato sicuramente ripulito dopo la visita di mercoledì del deputato dei Verdi Lillo Miccichè, ma credetemi la puzza di escrementi è insopportabile». Alessandra Sciurba fa parte della Rete antirazzista di Palermo. Loro da quando sono iniziate le deportazioni ogni giorno a turno sono sull’isola per cercare di fermare questo scempio. Questa è la Bossi Fini in pratica, una legge che cancella ogni diritto conquistato, che umilia l’immigrato che chiede di entrare nel nostro paese.

Con Alessandra nel centro c’erano due senatrici: Chiara Acciarini dei Ds e Tana De Zulueta del Gruppo Misto. C’era anche il delegato dell’Acnur, Jurgen Humburg che ha voluto ispezionare il centro da solo. Quattro ore di ispezione nei container, dove gli immigrati dormono ammassati. Senza lenzuola, coperte. Non hanno il telefono (la Bossi Fini prevede il diritto per l’immigrato che arriva di mantenere contatti con parenti e avvocati), «hanno detto che è rotto», aggiunge la senatrice Acciarini.

Alessandra racconta con la voce tremante, qualche minuto dopo essere uscita dal cpa, ciò che ha visto: «Alcuni stranieri ci hanno suggerito di guardare più in fondo, lontano dalle apparenze. C’erano escrementi e sporcizia per terra». Nessuno di loro sa cosa li attenda. Molti hanno perso amici e parenti, già trasferiti d’urgenza in Libia. Molti non capiscono una parola di italiano (peccato che la Bossi Fini, tra i diritti del migrante, preveda anche la presenza di interpreti e ministri di culto).

«Mentre eravamo lì avevamo la sensazione che tutti avessero paura di parlare con noi. Ci dicevano: “stiamo bene…ci trattano bene”. Poi, quando alla fine siamo riusciti a rimanere un po’ soli chiedendo alle forze dell’ordine di allontanarsi, hanno capito che non eravamo funzionari del governo». Alessandra racconta questa giornata da incubo quasi volesse liberarsi di un segreto che non può sostenere da sola. «Appena hanno capito che eravamo lì per aiutarli disperatamente ci hanno chiesto di non abbandonarli – è sempre Alessandra che parla- Sembra che alcuni di loro la notte abbiano tentato il suicidio. Per fortuna i più forti fino ad ora sono riusciti a scongiurare la tragedia».

Accanto a lei la senatrice dei Ds conferma lo stato di emergenza. E poi aggiunge. «Non appena siamo riusciti a rimanere soli con alcuni immigrati in un container abbiamo notato la presenza di un ragazzo molto giovane. Gli abbiamo chiesto quanti anni avesse e lui ci ha risposto, 16». Forse un minore nel centro di prima accoglienza di Lampedusa. «Dai tratti era palesemente un ragazzino- aggiunge la senatrice- Ovviamente aspettiamo che finiscano gli accertamenti».

Ma queste verifiche non si sarebbero mai fatte se questa delegazione nel corso dell’ispezione non avesse incrociato questo giovane. Dalla legislazione vigente risulta che i Cpa possono ospitare i minori svolgendo, però, nei loro confronti attività di sostegno e di chiarificazione. L´autorità giudiziaria deve essere tempestivamente informata affinchè ci si possa occupare del minore coinvolgendo gli altri Servizi dell’Amministrazione della Giustizia Minorile e quelli territoriali. In più, nei centri di accoglienza i minori possono rimanere al massimo fino a 4 giorni e durante la permanenza il minore è sottoposto a osservazione da parte di una équipe operativa che stila un primo rapporto che servirà poi al giudice per seguire il caso del minore.

Ma cosa sta accadendo nel nostro paese. «La situazione è di emergenza. Ovviamente in un posto che potrebbe ospitare 80 persone non ce ne possono stare 200». Chiara Acciarini venerdì mattina sarà di nuovo nel cpa di Lampedusa insieme alla De Zulueta e alla Rete antirazzista siciliana. «Dobbiamo finire il nostro lavoro –conclude la senatrice- capire le generalità di questo ragazzo e soprattutto se si tratta di un minore. Controllare le carte presenti negli uffici del centro. Stiamo lavorando perché occorre fare luce su ciò che sta accadendo».

di Valentina Petrini