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Parma – I cittadini stranieri raggiungono l’8,1% della popolazione del territorio provinciale

Dati emersi dalla rilevazione statistica relativa alla popolazione residente nei comuni della provincia

Gli stranieri iscritti all’anagrafe al 1.1.2007 sono 33.950, l’8,1 % del totale dei residenti, con un incremento di 3.152 persone rispetto all’anno precedente (+10,2%); è il terzo aumento in valore assoluto mai registrato, dopo quelli rilevati negli anni della sanatoria della legge Bossi-Fini (2004 e 2005).

Questi sono i dati che emergono dalla rilevazione al 1.01.07 rispetto alle iscrizioni anagrafiche effettuata dall’Ufficio statistica della Provincia di Parma.

Dai emerge che l’aumento dei residenti riguarda in particolare i comuni non capoluogo e i comuni non centrali, invertendo il trend degli anni precedenti e che ha caratterizzato i primi anni di immigrazione nel territorio provinciale, con un non irrilevante effetto di ripopolamento di comuni che da molti anni stanno perdendo abitanti.

Alcuni comuni hanno percentuali di residenti molto superiori alla media provinciale, come Fornovo e Corniglio, 11,8 e 11,7 %, e Calestano, Mezzani e Langhirano, tutti superiori al 10%.
La percentuale di residenti stranieri nel Comune di Parma è 9,1%.

Per quanto riguarda la struttura per età si rileva che in alcune fasce si ha una particolare concentrazione di stranieri, e non solo in quelle tra i 20 e i 34 anni, in cui tradizionalmente si concentrano i migranti.

In particolare, il dato relativo alla nascita di bambini figli di cittadini stranieri è di 718 bambini nel 2006, quasi 1 su 5 (19,2%), sono figli di entrambi i genitori
stranieri. La presenza di minori in età scolare è superiore alla percentuale di popolazione straniera che si attesta all’8,1%.

Il rapporto statistico mette in luce come “è evidente come la popolazione straniera contribuisca al ringiovanimento della popolazione, e di come questo elemento indichi un processo di stabilizzazione delle strutture famigliari, per
effetto dei ricongiungimenti.”

Al primo posto i migranti provenienti dall’Albania, 4.637, poi Marocco, 3.721, e Tunisia 3.478. In forte aumento i cittadini moldavi e ucraini, oltre ai polacchi entrati a far parte dell’UE e quindi non più stranieri ma comunitari. Questi dati spingono a parlare di un cambiamenti di fase: dalla prevalenza dei paesi del Maghreb a quelli dell’est Europa.

Le donne nel territorio provinciale, come in quello nazionale, raggiungono quasi il 50% della popolazione straniera, con un aumento considerevole negli ultimi 10 anni (la percentuale nel 1997 era del 40,5%) questo come effetto dei ricongiungimenti, ma anche di richieste specifiche del mercato del lavoro, con una forte richiesta legata ad una disponibilità di posti di lavoro nel terziario: lavori domestici, ristorazione, assistenza agli anziani, sanità.

Per vedere i dati complessivi scarica il rapporto.

Elisabetta Ferri, redazione Progetto Melting Pot