Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da La Repubblica del 12 ottobre 2005

Per Lampedusa indagato il cronista

FRANCESCO VIVIANO

ROMA – Il giornalista dell´Espresso Fabrizio Gatti, autore dell´inchiesta sul centro di accoglienza per extracomunitari di Lampedusa dove si era «infiltrato» per 8 giorni, è stato denunciato alla Procura di Agrigento con l´ipotesi di reato di dichiarazioni di false generalità. Così l´autore del reportage-inchiesta è il primo e unico indagato di una vicenda che parla di abusi e violenze da parte di carabinieri e forze dell´ordine in danno dei clandestini. Non è, questo, l´unico paradosso della storia: c´è l´inchiesta interna, disposta dal Viminale, che è stata affidata al prefetto da cui dipende il Cpt; e l´inchiesta giudiziaria affidata ai carabinieri che sarebbero i responsabili degli abusi raccontati da Gatti. La Commissione europea sulle Libertà e i diritti civili domani sentirà a Bruxelles il commissario e vicepresidente Franco Frattini e chiede di poter sentire anche Pisanu. Il ministro dell´Interno, intanto, anche per rispondere alle numerose interrogazioni, oggi sarà alla Camera durante il question time per dare le prime risposte.
Gatti era entrato all´interno del campo di prima accoglienza di Lampedusa spacciandosi per curdo e ai carabinieri che operano all´interno del centro aveva dato un falso nome che gli ha consentito di vivere per una settimana all´interno del centro dal quale era poi uscito regolarmente con un «foglio di via» obbligatorio che viene consegnato a tutti gli extracomunitari quando non vengono rimpatriati in Libia.

Anche la diocesi di Agrigento scende in campo per denunciare le violenze all´interno del Cpt. «Non ci fa onore il centro di Lampedusa e ci offende ogni altro in quelle condizioni dove, organizzati per sistemarne cento, se ne recludono mille» si legge nell´editoriale della diocesi. Il settimanale ha parole di apprezzamento per il giornalista dell´Espresso: «Chi crede nella libertà di stampa, chi ama la nazione, crede nelle istituzioni e rispetta il sacrificio dell´arma e dei suoi uomini, non si scandalizza né si straccia le vesti per le negligenze o le eventuali violenze o vergognose complicità di pochissimi fra tanti».

Se in Italia del caso-Lampedusa si parla poco e mal volentieri, la questione invece esplode a Bruxelles. Domani la Commissione Libertà e Diritti civili che a metà settembre ha visitato il centro di Lampedusa trovando tutto in ordine e solo 11 ospiti, chiederà conto e ragione al commissario e vicepresidente della Commissione Ue Franco Frattini. All´ordine del giorno dell´audizione i morti e i feriti di Ceuta e Melilla e i diritti umani negati al Cpt di Lampedusa raccontati nel reportage dell´Espresso. Dopo la pubblicazione alcuni membri italiani della Commissione tra cui il diessino Claudio Fava e Giusto Catania (Rifondazione) hanno chiesto l´audizione del ministro dell´Interno italiano Giuseppe Pisanu. «Il governo italiano ci deve rispondere su almeno tre questioni» spiega Catania. La prima: «La delegazione che ha ispezionato il Centro poche settimane fa è stata raggirata perché è stata mostrata una realtà falsa e non ci sono stati consegnati i registri delle presenze così come avevamo richiesto». La seconda: «Come ci racconta il reportage-testimonianza, l´Italia viene meno alla Convenzione europea sui diritti umani e alla Convenzione di Ginevra per quello che riguarda le espulsioni di massa in poche ore». La terza questione: «Si dimostra anche che il sistema di identificazione fa acqua da tutte le parti e che i Centri producono clandestini visto che il giornalista Gatti alle fine esce con un semplice foglio di via». Ieri cinquanta parlamentari del centro sinistra hanno chiesto la chiusura del Centro. Pisanu cercherà di dare una risposta, oggi, a Montecitorio.