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Per la Farnesina la Nigeria non è un paese sicuro: il Tribunale riconosce la protezione sussidiaria al richiedente asilo

Tribunale di Palermo, ordinanza del 17 agosto 2018

Il Tribunale di Palermo – sezione specializzata in materia di immigrazione e protezione internazionale – riconosce la protezione sussidiaria a cittadino della Nigeria.
La Commissione territoriale aveva notificato un provvedimento di diniego sotto il profilo della carenza di motivazione.
Secondo il Giudice, invece, sussistono i presupposti per il riconoscimento della protezione sussidiaria.
A tal riguardo viene citato quanto riportato dalla Farnesina in data 13 agosto 2018, ad oggi valido, secondo cui: “In considerazione dell’attuale precaria situazione di sicurezza in Nigeria si raccomanda di limitare allo stretto necessario i viaggi nel Paese e si sconsigliano assolutamente i viaggi nel nord-est (Stati del Borno, Yobe e Adamawa) a causa della attività del gruppo terroristico
di Boko Haram. Il rischio di sequestri di persona con finalità terroristiche o a
scopo estorsivo, anche alla luce della gravissima crisi economica in atto, è alto in
tutto il Paese.
Le Autorità nigeriane hanno reso noto che Boko Haram, i cui attacchi
terroristici sono oggi concentrati nel nord-est del Paese, starebbe pianificando
di allargare le proprie azioni all’intero Paese, compresa la capitale e la città di
Lagos, inclusa la zona del porto, in risposta ai più recenti successi militari
di fuori dei tradizionali territori di confronto. Sebbene i maggiori attacchi
terroristici si siano verificati negli Stati di Borno, Yobe, Adamawa e Gombe
States, recenti gravi attentati con attacchi-bomba sucidi si sono registrati anche
nelle città di Jos (Plateau State), Kano (Kano State) e Zaria (Stato di Kaduna).
Altri maggiori attentati si sono registrati a Kaduna, Jos, Bauchi, Abuja e Gombe,
Kuje e Nyanya. Nelle valutazioni delle autorità nigeriane, gli attacchi terroristici
possono avvenire ovunque
, e Abuja e i maggiori centri urbani rappresentano un
bersaglio privilegiato. suggerisce di limitare allo stretto necessario i viaggi nei
seguenti Stati: Bauchi, Gombe, Città di Kano, le aree del Delta, Anambra,
Bayelsa, Rivers, Akwa Ibom e dello Stato del Cross River, oltre che nello Stato di
Zamfara nei 20km prima del confine con il Niger.
Anche in tali aree, infatti, permane molto elevato il rischio di atti terroristici o di rapimenti a danno di stranieri. Nel centro sud e sud est del Paese, in particolare nel Delta del Niger, si segnala un’elevata attività criminale rivolta anche contro espatriati e imprese straniere e numerosi atti di pirateria, che si verificano in prossimità delle coste a danno di piattaforme petrolifere off-shore e di imbarcazioni ottenuti dall’esercito nigeriano che sta costringendo Boko Haram a ripiegare al commerciali e civili. Inoltre, scontri tra gruppi armati nel contesto di faide locali possono sfociare in atti di violenza indiscriminata contro civili (come ad
esempio la strage di fedeli avvenuta il 6 agosto 2017 presso una chiesa nello
Stato di Anambra)
”.

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Tribunale di Palermo, ordinanza del 17 agosto 2018