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Pisa – Sgomberato il campo della Bigatteria

Un atto grave che viola completamente le disposizioni europee in tema di diritti umani e accoglienza

Ieri nel territorio pisano è avvenuto lo sgombero forzato, con polizia e ruspe, del campo rom della Bigattiera. Il campo era popolato da più di cento persone, le quali vivono in Italia da parecchi anni. Molti dei bambini e delle bambine sono nati in Italia e stanno svolgendo il loro percorso formativo nella scuola primaria e secondaria.
Al presidio di protesta, che si è tenuto davanti all’entrata del campo, erano presenti anche le maestre delle scuole frequentate dai bambini che, pur di fronte alle difficoltà date dall’assenza di servizi scolastici adeguati a favorire la scolarizzazione come il trasporto scolastico), tanto si stanno adoperando per realizzare vari percorsi d’integrazione.
A Pisa, “l’Europa dei muri e dei respingimenti” – come denuncia l’associazione il Nodo – “non è così lontana come il Presidente del Consiglio e gli Amministratori del PD si ostinano a dire. Lo sgombero del campo é l’esempio più evidente: la tanto decantata e mai applicata solidarietà da parte di chi amministra il territorio viene oggi pubblicamente sacrificata sull’altare della sempreverde sicurezza.”
L’associazione nel suo comunicato pone delle domande agli amministratori che attraverso la stampa locale hanno accusato le realtà sociali e politiche di strumentalizzare i bambini, dimenticandosi però di dire che le cattive condizioni igenico sanitarie del campo appurate dall’ASL sono dovute essenzialmente al taglio di luce e acqua voluto nel 2012 dalla stessa amministrazione.
“Quale sicurezza ? Quella che taglia luce e acqua ad un campo dove la maggioranza degli abitanti sono bambini? Quella che butta in mezzo ad una strada chi ha un regolare permesso di soggiorno?
Le motivazioni che hanno portato a questa decisione sono illogiche poiché, come già da molti sottolineato, agli abitanti della Bigatteria si imputano mancanze dovute esclusivamente all’Amministrazione, che ad oggi non è ancora in grado di presentare il minimo progetto di integrazione da parte del Comune.
“È vero. Le periferie possono essere realtà degradate, ma sono luoghi di vita e resistenza che la città non riesce a vedere perché ferma all’apparenza”. Così ha dichiarato recentemente un prete di strada, padre Agostino, e noi siamo perfettamente d’accordo con lui; riteniamo l’accoglienza non uno spot ma un principio che deve essere accompagnato da pratiche quotidiane, nell’interesse della collettività nel suo complesso. Al contrario dell’Amministrazione che sembra ormai aver completamente perso, in nome di un effimero consenso, la strada della solidarietà e la capacità di governare la città ed i fenomeni sociali la coinvolgono.”
Purtroppo non sono serviti gli appelli e la mobilitazione di tante associazioni locali e forze della sinistra, ma come hanno dichiarato i Consiglieri Regionali di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti “si è voluto andare avanti a tutti costi con una modalità di cui andrebbe fiero Matteo Salvini della Lega. Uno sgombero così non risolve niente, si allontano delle persone, condannandole a trovarsi da sole un alloggio di fortuna altrove, con il rischio di creare nuovamente situazioni di estremo disagio”.
Lo sgombero di ieri rappresenta un atto grave che viola completamente quelle che sono le disposizioni europee in tema di diritti umani e accoglienza e che a Pisa, come in qualsiasi altro territorio, pongono in essere una riflessione sul diritto all’abitare e alla città come due principi cardini per contrastare l’esclusione e l’emarginazione sociale.

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Redazione

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