Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da il Messagero Veneto del14 settembre 2004

Pisanu: sarà ultimato il centro per immigrati. Ma Illy ribadisce il no

GORIZIA. Muro contro muro ieri sera in Prefettura a Gorizia fra il ministro degli Interni Giuseppe Pisanu e i rappresentanti istituzionali locali a proposito della realizzazione, a Gradisca d’Isonzo, del Centro di permanenza temporanea per immigrati clandestini. Il presidente della Regione Illy, l’assessore Antonaz, il presidente della Provincia Brandolin e il sindaco di Gradisca Tommasini hanno ribadito il «no» alla struttura. Illy ha quindi avanzato la proposta di trasferirla nel Veneto. E’ questo l’unico spiraglio apertosi ieri sera nel corso di un incontro che si è protratto per oltre tre ore e mezza. Illy ha prospettato l’ipotesi che il Cpt possa essere realizzata in un’altra zona del Nord-Est, ovvero in Veneto e comunque fuori dal Friuli Venezia Giulia. «C’è stato un sindaco di un Comune capoluogo del Veneto – ha affermato il presidente della Regione alludendo al trevigiano Giancarlo Gentilini, oggi vicesindaco – che si è espresso violentemente contro qualunque immigrato. Credo che dovrebbe essere lieto di ospitare un Cpt. Ne parlerò con il presidente della Regione Veneto Galan, con il quale mi incontrerò mercoledì». Dunque, l’unica soluzione percorribile è quella del trasloco oltre il Tagliamento del Cpt visto che le posizioni del ministro, da una parte, e dei rappresentanti degli enti locali, dall’altra, sono parse assolutamente divergenti. Brandolin, Tommasini, l’assessore regionale Antonaz e Illy hanno fermamente espresso la loro incondizionata contrarietà al Cpt nonostante le dichiarazioni il più possibile «tranquillizzanti» di Pisanu, il quale ha ribadito a più riprese il fatto che il Centro sarà «al servizio del territorio» e che «servirà per esaminare le domande eventuali di asilo, istruire le pratiche di rimpatrio a opera dei giudici di pace e dare assistenza immediata». In più, Pisanu ha garantito alcune forme di attenuazione e possibilità di controllo da parte delle autorità locali con la possibilità di effettuare sopralluoghi nel Cpt. «Credo però – ha affermato Illy, facendosi portavoce anche della posizione di Brandolin, Tommasini e Antonaz – che queste forme di attenuazione non siano in grado di modificare la posizione contraria del Comune di Gradisca, della Provincia e della Regione. Ora solo un accordo con altre Regioni del Nord-Est potrebbe modificare la decisione di realizzare il Cpt a Gradisca, altrimenti i lavori continueranno e il Centro verrà completato. Secondo quanto ci ha riferito Pisanu ci sarà solo la garanzia che verrà utilizzato di norma solo per clandestini intercettati in regione, che peraltro mi risulta siano oggi pochissimi, o in casi di emergenza per immigrati provenienti dall’area del Nord-Est». «Noi abbiamo illustrato tutte le motivazioni sociali, culturali e territoriali per cui il Centro non deve essere fatto – ha commentato al termine Brandolin, dichiarandosi «deluso» per l’esito dell’incontro – e lui ha ribattuto con giustificazioni di carattere nazionale senza lasciarsi minimamente scalfire dalla nostre argomentazioni». «La situazione – ha osservato il sindaco Tommasini – è in mano al presidente Illy visto che se il Veneto accetterà di farsi carico del Centro di permanenza temporanea avremo risolto il nostro problema». Dopo la verifica dell’ipotesi di un trasferimento in Veneto del Cpt, possibilità che Illy discuterà domani nel suo incontro con Galan, è prevista un’ulteriore visita di Pisanu a Gorizia che sarà fissata nelle prossime settimane.

di Piero Tallandini

I COMMENTI

Brandolin: è andata come mi aspettavo
«Che cosa volete che dica? È andata come mi aspettavo anche se non per questo sono meno deluso». Il presidente della Provincia, Giorgio Brandolin, come del resto gli altri rappresentanti istituzionali presenti all’incontro, non ha molta voglia di fare commenti perché il ministro Pisanu, pur dichiarandosi disponibile a coinvolgere gli enti locali nella gestione del Cpt ha ribadito con fermezza la volontà del governo di andare avanti con i lavori per l’ultimazione della struttura. «Noi abbiamo illustrato tutte le motivazioni sociali, culturali e territoriali per cui il Centro non deve essere fatto – spiega – e lui ha ribattuto con giustificazioni di carattere nazionale senza lasciarsi minimamente scalfire dalla nostre argomentazioni». L’unico spiraglio, secondo Brandolin, è rappresentato dalla proposta del governatore Illy di verificare con il presidente della giunta regionale veneta, Galan, se c’è la possibilità di spostare la costruzione del Cpt in quel territorio. «Prima di assumere qualsiasi altra iniziativa attenderemo gli esiti di questa trattativa – chiude il discorso Brandolin – e poi vedremo il da farsi». Il presidente della Provincia rimarca peraltro che «almeno ora sappiamo che cosa ci sarà dentro il Cpt: finalmente un po’ di chiarezza!». Una cosa questa sottolineata anche dal sindaco di Gorizia, Vittorio Brancati, che, fra l’altro, ha apprezzato anche l’apertura di Pisanu nei confronti degli enti locali. «Gli va dato atto anche di avere spiegato le sue motivazioni senza arroganza – evidenzia Brancati – e di aver finalmente chiarito le caratteristiche del Cpt garantendo che, in futuro, ci sarà un maggior dialogo con le istituzioni isontine e regionali. Detto questo però – ammette – il problema rimane perché se non andrà in porto l’ipotesi di trasferimento in Veneto del Cpt ci troveremo al punto di partenza». Infine il consigliere regionale Roberto Antonaz che preferisce attendere un giorno prima di commentare compiutamente l’incontro. Al momento si limita a dire «quella del ministro Pisanu è stata una visita di cortesia visto che la posizione del governo è rimasta intatta. E questa non mi sembra francamente un’apertura al dialogo». (p.a.)