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Più sicurezza sul lavoro, più diritti per un futuro migliore

Comunicato stampa sull’ennesima morte sul lavoro di un lavoratore immigrato a Genova

Siamo qui, ancora una volta, a ricordare un lavoratore, un amico, un cittadino di Genova caduto sul posto di lavoro.
Un cittadino, per l’ennesima volta, migrante che aveva scelto la nostra città come luogo dove ricostruire una vita per sé e per la propria famiglia.
Mentre nel nostro Paese si consuma il fallimento della politica della paura e dell’intolleranza, fatti tragici come la morte di Maachou Mohamed ci ricordano che siamo ancora lontani da una reale società aperta, tollerante e giusta.
E’ questa l’ennesima dimostrazione del fallimento delle norme sul lavoro che tendono a raggiungere esclusivamente l’obiettivo dell’abbattimento dei costi e quindi del profitto, sfruttando spesso la disperazione e le condizioni di migliaia di cittadini migranti.
Oggi in nome della flessibilità esasperata e delle condizioni dettate dal legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro (legge Bossi Fini), i lavoratori e le lavoratrici migranti sono costretti ad un ricatto perenne; non esistono esseri umani ma braccia e gambe da utilizzare, anche nelle condizioni più estreme.
Percorsi d’integrazione quale quello del diritto di voto lanciato dal Comune di Genova in questi mesi rischiano di rimanere illuminati ma isolati tentativi di costruzioni di società democratiche e solidali, oltre che eque.
Siamo vicini ai familiari di Mohamed, alla comunità marocchina genovese e a quanti, come noi credono, in una nuova Genova.

Hassan M’Hanbar
Presidente Ass. Marocchina Al Mohammadia

Walter Massa
Resp. Politiche Sociali
Arci Genova

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