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Porto di Genova: continua l’attracco di navi cariche di morte

La Maersk Sebarok carica armi in Arabia, Oman, Emirati e Marocco ed attracca in Italia

Genova e l’Italia continuano ad essere hub di transito per le navi che trasportano armamenti, si ostinano ad ospitare carichi della morte nonostante le proteste dei portuali e della associazioni, e così facendo continuano a rendersi complici degli sporchi traffici degli emiri.
Solo poche settimane fa avevamo dato notizia della sosta sgradita della Bahri Abha di proprietà saudita e diretta in Egitto dal dittatore Al-Sisi. Carica di materiale pericoloso, di armamenti.

Adesso è il turno della nave MAERSK SEBAROK, battente bandiera di Singapore e di produzione Hyundai Heavy Industries (Ulsan, Corea del Sud), che trasporta materiale classificato come “Pericolo A”, ossia, armi.
Armamenti sofisticati e letali, molto probabilmente utilizzati ancora e nuovamente in Yemen, sede della più grande emergenza umanitaria del nuovo millennio.

La nave è di 79.702 tonnellate, 318×40 metri e con potenza di motore di 62920 KW: è stata caricata come un mulo nei Paese arabi complici del massacro yemenita e siriano. Si scaricherà nel suolo yemenita, tra deflagrazione e sangue.

Il suo è un itinerario di morte: parte il 30 novembre 2019 da Jebel Ali, città portuale degli Emirati Arabi Uniti, caposaldo della coalizione sunnita che macella il popolo yemenita.
Arriva a Dammam, in Arabia Saudita, il 2 dicembre. Di qui riparte verso Salalah, capitale della provincia di Dhofar, nell’Oman ambiguo del sultanato di Qabus.
Arrivata il 9 dicembre 2019, riparte il giorno dopo verso Jeddah, in Arabia Saudita, dove arriva il 14 dicembre per ripartire fendendo le onde egiziane del canale di Suez.
Inizia la tappa europea: provincia di Cadice, porto di Algeciras, dove rimane dal 24 al 26 dicembre.
Rotta verso Tangeri Med, in Marocco. Attracco a Valencia il 30 dicembre, ripartenza il giorno dopo.
Infine, attracco al porto di Genova il 2 gennaio 2020 alle ore 03:31.
Poche ore dopo, alle 19:24, si muove verso Verazze, comune di quasi 13.000 abitanti distante qualche manciata di miglia nautiche dal capoluogo: poco dopo ritorna a Genova, dove attualmente ormeggia (latitudine/longitudine 44.40493° / 8.914618°).

Come è possibile che un Paese che ripudia la guerra come strumento di offesa ospiti navi cariche di morte e complici di crimini umanitari in Yemen?
Come è possibile che da parte di tutte le istituzioni italiane continui un silenzio così vergognoso?

Pietro Giovanni Panico

Consulente legale specializzato in protezione internazionale ed expert prevenzione sfruttamento lavorativo. Freelance con inchieste sui MSNA, rotte migratorie, accordi illegittimi tra Paesi europei ed extra UE e traffici di armi.
Nel 2022 ho vinto il "Premio giornalistico nazionale Marco Toresini" con l'inchiesta "La guerra dei portuali genovesi contro le armi saudite".