Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Manifesto del 9 dicembre 2003

Portone in faccia ai sans papiers di Anna Maria Merlo

Parigi – «Gli integralisti sono fuori legge e non li sbattono fuori. Noi squattiamo gli squatters», ha affermato più volte ieri nel primo pomeriggio Romain Binazon, il portavoce del collettivo dei sans papiers, che in mattinata aveva occupato simbolicamente la chiesa di Saint-Nicolas du Chardonnet, nel V arrondissement, non lontana da Notre Dame, una struttura occupata da diversi anni dai cattolici integralisti seguaci di monsignor Lefebvre.
I circa 200 sans papiers, uomini, donne e anche alcuni bambini piccoli, sono usciti dalla chiesa con calma, dopo aver ottenuto un appuntamento alla prefettura di Parigi. Fuori da Saint Nicolas, da dove parte tradizionalmente la processione pomeridiana dell’Immacolata, qualche decina di fedeli da più di un’ora stavano intonando canti religiosi, tipo Je vous salue Marie o l’Ave Maria in latino.
Due mondi a confronto, con in mezzo uno spiegamento eccezionale di polizia (tre autocarri grandi e tre piccoli). «Cosa vogliamo?» hanno scandito i sans papiers, «dei papiers», «per chi?» «per tutti». Il collettivo denuncia la politica del caso per caso, che crea incertezza e colpisce singolarmente con le espulsioni. Denuncia la prossima abolizione da parte del governo Raffarin della copertura sanitaria per tutti gli immigrati istituita dal socialista Martine Aubry. Un ragazzo ci mostra il documento della prefettura: è senegalese, in Francia legalmente dal `91 come rifugiato politico e ora, senza nessuna spiegazione, ha ricevuto la lettera di espulsione. «Sono qui da quindici anni, lavoro. Non capisco».
Sul marciapiede di fronte a Saint Nicolas, uno stuolo di giovani preti nervosi in sottana, con l’orecchio attaccato al telefonino. L’abate Xavier Beauvais, parroco di Saint Nicolas, con l’altoparlante in mano, canta con i suoi fedeli accorsi a tenergli manforte e conferma di aver chiesto l’espulsione degli immigrati alla forza pubblica. Per quanto lo riguarda, visto che anche la sua setta è in situazione di occupazione, sottolinea che c’è «una tolleranza della città di Parigi e dell’Arcivescovado. Siamo qui da 27 anni e non abbiamo mai turbato l’ordine pubblico».
Affermazione contestata al comune: «i cattolici integralisti non hanno nessun diritto a chiedere questa evacuazione» afferma Sylvain Garel, consigliere verde della città di Parigi. «Usciamo di qui – afferma Romain Binazon – perché questo posto non ci è favorevole, sono fascisti. Non sappiamo più dove siamo. La polizia è contro di noi, non c’è neppure bisogno di cercare Le Pen, la destra al potere fa già la sua politica. E loro? Uno di loro ha persino cercato di uccidere Chirac, ma nessuno li espelle».
Una coppia di cinesi, che passava per caso in boulevard Saint Germain, applaude. «Voglio denunciare il comportamento dei preti – aggiunge Romain Binazon – indegno di gente di religione. Ci hanno minacciati fin dall’inizio, un prete ha aggredito un cameraman che era entrato con noi. Ci sono state delle urla: uscite o chiamiamo i militanti e vi massacriamo, ci hanno detto». Una signora del quartiere afferma che un servizio religioso ha avuto luogo nella chiesa alle 12,30 con una cinquantina di fedeli e che i sans papiers non l’hanno perturbato. Ma tra i fedeli riuniti, alcuni in ginocchio in rue Monge di fronte all’entrata chiusa di Saint Nicolas, il clima era molto aggressivo. Una donna afferma che «la Francia è invasa da un’immigrazione selvaggia, siamo l’ultimo paese comunista del mondo! Fuori dalla Francia!».
Un senza tetto che passava per caso e ha detto qualcosa di sgradito viene preso a spintoni. Stessa sorte per due ragazzi di origine araba che hanno fatto dei commenti. Ma la polizia, schierata in cordone, se la prende con le vittime.

L’occupazione di Saint Nicolas voleva essere simbolica, per dimostrare che nella Francia del 2003 ci sono due pesi e due misure. La polizia è accorsa in massa per espellere delle persone calme, mentre in 27 anni di occupazione non ha mai eseguito la sentenza giudiziaria del 13 luglio del `77 (confermata in Cassazione il 17-10-78) che ordinava di «mettere fine» all’occupazione della parrocchia di Saint Nicolas da parte degli integralisti di monsignor Lefebvre. I quattro vescovi e i preti ordinati dalla setta di Lefebvre sono stati scomunicati dal Vaticano, malgrado numerosi tentativi di avvicinamento con le gerarchie cattoliche.